17 dicembre 2014

il mio piccolo bambino grande


Da quando c'è Lei tu mi sembri sempre più un piccolo gigante. Hai le mani più grandi, le gambe più lunghe, le spalle più larghe di prima.
Da quando c'è Lei fai parecchio girare le scatole. Probabilmente non più di prima ma io sono più stanca.
Lei ha stravolto anche la tua vita e tu non glielo rinfacci mai. Anzi. tu sai già volerle molto bene e anche questo ti rende grande ai miei occhi.
Io ci sono meno, sbuffo di più, osservo quando riesco.

5 dicembre 2014

Ultimamente #novembre


Ultimamente è stato novembre. E novembre è sempre un mese strano. Si è ormai ripartiti ma sembra sempre che qualcosa sia rimasto indietro. E ti senti come un pò sospeso. Partono i buoni propositi, che puntualmente si abbandonano a fine dicembre, non è ancora veramente inverno e tutto  già spoglio, è quasi Natale ma ancora non lo è, c'è il mio compleanno che è bello ma a volte fa effetto.
Passa il tempo, cose accadono, altre rimangono indietro, nuove si aggiungono, vecchie si dimenticano.

25 novembre 2014

due mesi fa, oggi - aka il mio ultimo parto, in tutti i sensi.


Sono passati due mesi. Direi che è un tempo sufficientemente lungo per ripensare a quel giorno. Perchè insomma, emozionante sì ma anche un pò splatter, e quando le ferite si sentono ancora meglio parlare del tempo.
Che sarebbe successo lo sapevo. Voglio dire, anche se la ragazza non ne aveva l'intenzione sapevo che prima o poi sarebbe sbucata fuori.
Ed è andata così.
Visto il superamento del termine e la sua poca voglia di farci sentire le sue urla, la mia ginecologa mi ha spostata di ospedale, da quello tranquillo e piccolo al mega ospedalone di Padova, pronto a qualsiasi evenienza.
Un supermercato delle nascite, un bazar di pance e una palestra per tirocinanti.

21 novembre 2014

The best day of her life


Il suo regalo per il mio compleanno è arrivato con un paio di giorni d'anticipo.
Mi ha regalato il più bel giorno della sua vita.
E' facile individuarlo quando si hanno più o meno solo sessanta giorni.
Mi ha riempita di sorrisi, ha dormito, ha mangiato, il tutto per tutto il giorno. Non ha MAI urlato. Forse una volta, piccola piccola.
Io mi sono docciata per più di tre minuti, spalmata di crema, ho preparato la cena in anticipo così mi sono sentita anche organizzata, vestita (che non è cosa da poco), ho letto un pochino, cazzeggiato al computer un pò di più e bevuto la buonissima tisana al finocchio con molta calma. Poi abbiamo passeggiato. E sono stati sorrisi e nanne.
All'ora di cena lei ha dormito beata vicino a noi. Poi si è svegliata, ha mangiato, ha riso, poi bagnetto e nanna. Fino alle sette del mattino.

The best day of her life (happy birthday to me).

19 novembre 2014

il pit stop

La sera lottiamo per andare a letto, per lavarci e metterci il pigiama. Però poi stop.
Mi siedo su quella poltrona lì, rossa, che sa tanto di casa, e mi fermo. 
Ci fermiamo.
Luce giusta e disegni alle pareti. Camera sua è un piccolo bazar molto, molto colorato. Altro che quelle camerette minimal, di design e perfette che si vedono su Pinterest. E' piena. Respirata. Usata. Ma soprattutto colorata.
E' il momento che c'è da quasi sempre. Era così nella vecchia stanza, sempre colorata, è così ora. Era così quando ancora ci stava seduto in braccio. Era così quando siamo passati ad un letto quasi vero. Era così con la febbre, se si rincasava tardi, se si era stati disubbidienti. Lo stesso è ora. Anche se Urletta urla.

14 novembre 2014

oggi va così.


Quando ci arriviamo di solito il sole sta tramontando. E la prima cosa che mi viene in mente è quanto sia più limpido il cielo da quelle parti. Come se ci fosse più aria nell'aria.
C'è il Monviso così a punta che spicca, buio sotto, illuminato in alto. La riconoscerei tra mille quella montagna, così più montagna di tutte quelle intorno a lei.
Di solito mi godo lo spettacolo sapendo che ha un prezzo. Per assistervi vuol dire che staremo dai miei. L'ho già raccontato, spesso sono più felice di partire che ti arrivare. Ma torno sempre, un pò perchè devo, un pò perchè voglio.
Ultimamente non so cosa darei per averli qui con me. I miei intendo.
Le cose vanno così così, Urletta urla, io ho la lacrima facile e l'altro fa il ribelle.
Per quanto io sappia che ce la sto mettendo tutta, che le mamme perfette non esistono, che è normale - porta pazienza - passerà e bla bla bla quando lei urla e io non riesco a calmarla tutto dentro scricchiola un po'.
Eppure Lei è così. Tanto splendida con quegli occhioni spalancati quanto isterica.
Potremmo dire dolcemente complicata per fare la citazione.
Lei piange, o meglio lo ribadisco, urla con le lacrime a volte per ore. Fondamentalmente è stanca ma non riesce a lasciarsi andare. E non direi che sono coliche o altro, lei è semplicemente agitata. E lo dico con cognizione di causa, la osservo tanto, io credo in Tracy Hogg.

8 novembre 2014

the last time


Questa è l'ultima volta. Lo so. Lo abbiamo deciso.
Si vive tutto in un altro modo quando si prende una decisione del genere.
Arrivare a Lei è stato un percorso difficile, faticoso. Per il cuore, il corpo e la mente.
Necessario, o non sarebbe Lei.
Scegliere che è l'ultima volta sa di bellezza e malinconia insieme. Ho cercato e ho trovato. Sono a posto così. Scelgo di fare spazio a quello che c'è. Ora e domani così com'è.
Le prime volte sono più incoscienti, meno consapevoli. Sapere invece che è un'ultima volta colora tutto in maniera diversa.

3 novembre 2014

ultimamente #ottobre



Ultimamente Lei continua ad essere Urletta. Non urla proprio tantissimo, urla fortissimo.

Ultimamente non è ancora autunno. Ci siamo goduti ogni attimo di sole, un pò perchè Lei in giro è molto meno Urletta che a casa, un pò perchè io al sole non so resistere, un pò perchè si vive ogni giorno come se fosse "l'ultimo". Siamo stati a Venezia, che è sempre splendida, al lago a pescare, abbiamo fatto un torneo di calcio a tre e quello grande non ci ha fatto vincere neanche un pò, mi sono goduta pranzetti all'aperto, tramezzini tanti, caffè con l'amica e altri solo io&Lei.

28 ottobre 2014

dieci cose belle



1. Quando fai quel sorriso se ti accarezzo con due dita dalla tempia fin dietro l'orecchio. Ma anche tutti quei sorrisi nel cuore della notte, quelli solo nostri e che mai nessuna foto potrà mai catturare. Perchè tu urli di giorno, e tutto il giorno, ma quando siamo solo io e te è tutta un'altra storia.

2. Quando l'altra sera ti sei messa a ciucciare il naso di tuo padre di gusto, io sono scoppiata a ridere e la mia risata ha fatto ridere anche te, per la prima volta di gusto.

3. Quando ti svegli e fai la faccia da uovo stiracchiandoti tutta.

4. Quando ti imbamboli davanti al disegno di tuo fratello. Quello che ha disegnato per noi, che ha appeso sopra il tuo fasciatoio per te, quello che ha raccontato come tutto l'amore che io ho per Ada, te e il mio papà.

5. Il tuo doppio mento.

6. Quando ti ciucci il dito dentro la fascia. E lo fai solo lì. Come facevi quando eri Panza.

7. Quando rimani lì immobile con quei due occhi spalancati e guardi fuori dalla finestra, dove tu chissà che vedi ma ti piace.

8. Quando sorridi a tuo fratello, perchè gli fai un grande regalo.

9. Quando finalmente ti addormenti e ti abbandoni tra le mie braccia e la guancia, a palloncino schiacciata su di me, fa fare quella pieghetta alla bocca, bellissima.

10. Tu. Che sei complicata e tanto voluta. E quando realizzo che ci sei.

26 ottobre 2014

Lei urla.


Lei urla.
Dorme.
Mangia.
E urla.

Deve avere un sacco di cose da dire.
Io sinceramente ne azzecco una su cento.
Questa cosa tende a stabilizzarmi un pò. Perchè se ce lo fossimo dimenticati io devo sempre avere il controllo su tutto.

14 ottobre 2014

ultimamente #settembre - della serie meglio tardi che mai


Ultimamente è stata LEI. In tutta la sua forza, in tutta il suo essere mini, in tutti i miei gesti, in tutte le mie foto, in tutte le mie notti, in tutti i nostri spazi, in tutta la nostra vita, stravolta.

2 ottobre 2014

ADA


E' arrivata una settimana fa esatta, il 25 settembre, con il giusto ritardo che la rende molto femmina.
Tre chili abbondanti ed urlanti di meraviglia. Un sacco di capelli neri e le dita lunga da pianista.
I secondi figli non nascono proprio da soli, bisogna spingere lo stesso, ma a parte questo ho scoperto l'amore a prima vista. Mi ci voleva.
Sono molto più felice che stanca. E sono tanto stanca, che si sappia.
Grazie a tutti, ho ricevuto i vostri messaggi, le vostre mail, i vostri commenti, non ho risposto quasi a nessuno, perdonatemi sono immersa in tutto il nuovo che c'è. Me lo sto proprio gustando.



18 settembre 2014

quanto manca?


Quando il primo figlio lo partorisci con tre settimane d'anticipo e tutto va per il verso giusto è normale che il mondo intorno a te si aspetti che sarà così anche la seconda volta.
Un pò in realtà lo credi pure tu.
Sta di fatto che siamo ancora qui, i chili in più non si sa bene quanti siano perchè la bilancia è stata eliminata, la ragazza continua a ballare la samba, alla faccia del poco spazio che dovrebbe avere al nono mese, e la domanda che mi accompagna ad ogni passo è quanto manca? Me lo chiedono tutti. Ma proprio tutti tutti tutti tutti tutti.
Non manca più.

17 settembre 2014

di quando sono la peggiore delle pessime madri.


Immaginate semplicemente una tutta spettinata, come del resto sempre ultimamente, del peso di soli ottanta chili quando nella normalità ne pesa meno di sessanta, con tutte le possibili rughe da arrabbiatura impresse sul volto e il fumo che le esce dalle orecchie. Ah, e le mani tremanti, che le prudono tanto ma che per fortuna sa tenere al loro posto. 
Eccomi: io ieri pomeriggio quando sono scoppiata con mio figlio. 
Quel rompiballe di mio figlio. Quell' irrispettoso, maleducato, viziato, capriccioso e dispettoso di mio figlio.

9 settembre 2014

l' allenamento al pensiero positivo


C'era una volta una ragazza che bene o male potevamo definire ottimista. O perlomeno con l'intenzione di vivere e guardare alle cose con ottimismo.
Si è visto tante volte. Lo ha sentito lei anche di più.
Il temine ottimismo non le è mai piaciuto davvero,  lo associa troppo a quella pubblicità di qualche anno fa sull'ottimismo che è il profumo della vita. Ci sono markettari, pubblicitari e politici che ogni giorno rovinano le parole e nessuno dice niente.  Comunque la ragazza in questione lo intende come senso di fiducia, speranza, pensieri positivi.

5 settembre 2014

il mio buon proposito: sopravvivere

noi tre quasi quattro al Maxxi qualche tempo fa ritratti da un amico che di foto ne sa.
Si fa un gran parlare dei buoni propositi di settembre, non si legge praticamente d'altro nei post ultimamente (questo è bellissimo). Possiamo dire che io vorrei ma non posso? Davvero, non ho idea di cosa aspettarmi. Non riesco a vedermi nella vita di sempre con due bambini di cui uno neonato. Voglio dire, passato l'entusiasmo e la disfatta della prima settimana, quando si tratterà di fare tutto quello che c'è da fare sempre, beh, boh.

3 settembre 2014

Vento e blu selvaggi



Agosto deve avere il suo momento di mare. E' obbligatorio. Altrimenti che agosto e'?!
Noi siamo andati su un'isola abbastanza abbandonata dal resto del mondo, selvaggia, impervia, rocciosa e ostile. Nessun ospedale e un unico collegamento al giorno con la terra ferma, mare permettendo. Il posto ideale per una incintissima come me. Mi avevano garantito che nella peggiore delle ipotesi sarebbe arrivato l'elicottero. Pazza? Me lo hanno detto tutti. Felice di esserci stata? O si. Tanto.
Capraia e' un'isola incredibile, unica nel suo genere, bella da togliere il fiato. Sembra spuntata dal mare all' improvviso, con tutta la sua potenza e la sua forza. Scogliere a picco sul mare, vegetazione che più mediterranea non si può e vento. Tanto. Da est, da ovest. Da su, da giù. Una bellezza da respirare a pieni polmoni, fresco e dissetante sulla pelle salata, da non riuscire a sciogliere i nodi nei capelli che diventano subito adatti per l' ambientazione, selvaggi e a modo loro perfetti così.
Libeccio, Scirocco, Maestrale e blu a perdita d'occhio.
E' questo il mare che mi piace di più. Aperto, limpido, ventoso e vivo.
Perché c'è da perdersi con una maschera e la testa sotto. E non c'è cosa che mi piaccia di più al mare dello snorkeling, dove vale la pena farlo. Se poi mi sento pesante come ultimamente è stare in acqua, quando è bella così, e' fantastico.
Poi lo facevo insieme a mio figlio. Supersupersupersupersuper.

1 settembre 2014

ultimamente #agosto



Ultimamente è stato soprattutto l'ultimo mese. Perchè in un modo o nell'altro per il prossimo ultimamente Lei sarà uscita. Sarà qui.

Ultimamente ci sono state le ultime vacanze, mare e monti, per concludere in bellezza un'estate unica che so non si ripeterà mai più. Tempo, ho avuto tempo. E ne ho approfittato. E me lo sono goduto. E sarà che oggi piove e io sono sempre io, ma non ne ho avuto abbastanza.

26 agosto 2014

Ancora Panza. Tanta.


Il tempo passa, non me lo ricordo mai, ma poi succede per davvero.
Il countdown è iniziato, e se la ragazza decide di non assomigliare a sua madre ed essere quindi precisa e puntuale mancano circa tre settimane. Se decide invece di fare come suo fratello nascerà a giorni. Devo dire, che avendo finito di girovagare e aver concluso definitivamente le vacanze per me potrebbe anche andare bene. Della serie, siccome s'ha da fare facciamolo. Comincio ad essere proprio curiosa, molto meno ansiosa a parte i sogni di parto splatter che mi svegliano alle due di notte e mi fanno riaddormentare alle cinque.
E poi comincia ad avere voglia anche lei, credo. O sta semplicemente cercando di farmi capire che sarà una gran rompiscatole e che mi darà filo da torcere. Perchè di notte si scatena. Testate, calci, gomitate e credo balli anche la samba a volte. Poi singhiozzo dalle tre alle quattro, sempre della notte.
Ma non dovrei accumulare sonno in previsione del suo arrivo?
Pensaci figlia mia, se mamma poi è troppo stanca ci rimetti pure tu. Quindi dormiamo dai, finchè si può.

8 agosto 2014

Portogallo on the road - Porto


Dopo essere stata a Lisbona credevo che non avrei potuto innamorarmi di più. E poi invece arriviamo a Porto. Ancora adesso, se me lo chiedete, non saprei davvero dire quale delle due mi sia piaciuta di più.
Sono molto diverse, la prima più decadente, affascinante, vissuta e unica nel suo genere, l'altra più curata, ricercata, raffinata. 

7 agosto 2014

Portogallo on the road - da Coimbra a Porto



Lasciata Nazarè senza la nostalgia con cui abbiamo lasciato Lisbona ci siamo diretti a Coimbra.
Avevo grandi aspettative, tutti che me ne hanno parlato così bene da convincermi che mi sarebbe piaciuta tanto tanto tanto. E invece no.

1 agosto 2014

ultimamente #luglio



Ultimamente ho scoperto cosa vuol dire avere le caviglie gonfie. E di come sia una di quelle scoperte di cui si potrebbe fare molto a meno nella vita.

Ultimamente è' stato mare brutto della riviera adriatica e poi finalmente quello bello nella mia amata Liguria, a Noli. La focaccia, il pesto, il sole quando c'è stato, il calcio balilla, Scurati e il suo Padre infedele che mi hanno tenuto compagnia, le collezioni di sassi.

29 luglio 2014

l'estate che fu Estate


Correva l'anno 1997 ed era la mia prima vacanza con gli amici.
Fu una settimana di tenda, sole, risate, amore e leggerezza.
Questi giorni di Liguria hanno fatto riaffiorare i ricordi molto più facilmente, il mare è bello oggi come allora, la focaccia è buona oggi come allora, io non sono proprio come allora, perfotuna o purtroppo dipende dai punti di vista.
Partimmo con il treno, piantammo le tende nel piccolo campeggio di Laigueglia, io e il lui di allora avevamo la nostra e sapevamo fin troppo bene che sarebbe successo.
La nostra prima volta.
La mia prima volta, la sua prima volta.
Dopo mesi e mesi di baci, baci, baci era giunto il momento. Eravamo pronti.
Non fu nulla di pazzesco, niente di tremendo, fu tutto semplice, impacciato, dolce e divertente. Ci volevamo davvero bene, credo bastasse per evitare il disastro e far sembrare tutto normalmente normale.
C'erano tutti quelli a cui volevo bene. Il mio miglior amico, lui, lei, e una decina di altri, sempre loro, insomma, eravamo tutti.

23 luglio 2014

Portogallo on the road - da Lisbona a Nazaré

Forse prima di Natale riesco a sistemare tutte le foto e continuare con il racconto del nostro viaggio. Forse.
Un pezzetto alla volta. Ma ce la posso fare ;)

Lasciata Lisbona (che trovate qui e qui) con un pò di saudade, ci siamo diretti verso l'Oceano a Praia das Macas per la precisione. Il paese di per sè non è davvero nulla di eccezionale se non ci fosse questa spiaggia con la sua scogliera e l'Oceano di fronte. Se non fosse stato per lei non credo ci saremmo mai arrivati ma dormire da Teresa, come caldamente consigliatoci, è stato davvero speciale. Questo albergo, che anni fa doveva essere molto lussuoso e che ora ha un'aria decadente e fiera è immacolato e luminoso e soprattutto si affaccia proprio sul Signor Oceano e basta uscire in terrazza per ritrovarsi a tu per tu con l'infinito. E poi lei, Teresa, è proprio come il suo albergo, semplice, accogliente e luminosa. 
A Praia das Macas si mangia ottimo pesce in ristoranti che hanno piscine enormi piene di poveri e buonissimo crostacei. Quale vuoi? Quello grazie. 


20 luglio 2014

cazzomimetto versione nana


Lei avrà un sacco di vestitini. Uno più brutto dell'altro.
Eh sì, perchè mi ero promessa di non comprare nulla di nuovo ma di recuperare dal parentame vario, memore del corredo esagerato che aveva lui appena nato. Un armadio degno di un fashion victim, di cui ha usato la metà delle cose e soprattutto a tutte ci ha rigurgitato/sbavato sopra. In più avevo svaligiato il negozio della Petit Bateau lasciandoci un intero stipendio per poi sbagliare lavaggio e ritrovarmi con tutine e body che da taglia 0/1 mesi erano diventate -3 mesi.

15 luglio 2014

Lo sdraiato


Vorrei capire che succede.
Sì bambino mio, perchè ci sono momenti in cui mi sembra di non riconoscerti. A volte mi sembri troppo cresciuto, altre ancora semplicemente un piccolo viziato. Dove stai tu? Nel mezzo?
Perchè per quanto io sia, teoricamente, del partito la noia fa bene, vederti ultimamente così annoiato ed incapace di intrattenerti da solo mi innervosisce. Profondamente.
E mi riempio di sensi di colpa, tanto per cambiare.
So che sei bombardato di stimoli sempre, io che ti porto continuamente in giro, a fare cose, non ti ho sicuramente aiutato ad imparare ad annoiarti, la scuola dove la sola compagnia sconfigge la monotonia è un altro luogo dove fai tante, a volte forse troppe, cose.
Era così anche per me alla tua età? Io non ricordo la tua nonna che giocava con me dalla mattina alla sera, sinceramente mi arrangiavo. Mi inventavo mille storie dal nulla, avevo una fantasia abbastanza irrefrenabile, insomma me lo facevo passare alla grande il tempo. Non devo paragonare te a me? Hai ragione, mi ha sempre fatto imbestialire quando lo faceva nonna con me, quel suo ai miei tempi, che mi ero promessa di non farlo con te.
Ma ormai l'elenco delle cose che quando sarò madre IO non farò è davvero lungo quindi uno più o uno meno non fa la differenza.

10 luglio 2014

Portogallo on the road - ancora Lisboa


Ecco la Lisbona parte seconda (qui la prima):
Perdonate, il dono della sintesi non mi appartiene. 
Figuriamoci quando si tratta di foto.


L'ultimo giorno ha sempre un sapore strano. Che si deve gustare tutto, fino all'ultima goccia. 
Ci tornerò, questo lo so, ma chissà quando e chissà come sarò.
E poi era l'ultimo giorno pieno a Lisbona ma di fronte avevo ancora tanto e tanto viaggio.
Dopo una colazione a suon di brioches portoghesi che sono almeno il doppio delle nostre e molto ma molto più ripiene di crema, un leite com chocolate per il piccolo ormai grande e un caffè (finalmente ho trovato un paese estero che sa come si fa un espresso), ci incamminiamo alla volta del quartiere Belem.

8 luglio 2014

Portogallo on the road - Lisboa


Ci sono viaggi che si sente il bisogno di fare. E non è il bisogno di staccare, è un bisogno molto più carnale. 
Quello in Portogallo erano anni che mi frullava per la testa. Come se ci fosse una specie di richiamo.  
Siamo partiti da Lisbona, il cui richiamo era il più forte di tutti, siamo passati per l’Estremadura, un po’ il suo interno e poi il suo infinito Oceano per finire con Porto che è stata una vera e propria sorpresa.
Fernando Pessoa sosteneva che “a melhor maneira de viajar è sentir” e così ho fatto.
Lisbona me la sono gustata, ammirata, assaggiata, percorsa e sentita percorrendo le sue strade, la sua luce, il suo fascino che ha un certo che di misterioso.

7 luglio 2014

Prima vs seconda. Chiamatemi pure Bastian (contrario).


Il confronto è una di quelle cose naturali a cui siamo perennemente abituati e quindi allenati.
Confrontiamo tutto, prezzi, prodotti, idee, luoghi, fidanzati, estati, viaggi, sensazioni.
Figli.
Il confronto fra fratelli non andrebbe fatto visto che passiamo molto tempo a cercare di insegnare a quegli stessi figli il valore della diversità e dell'unicità. Però si fa, alla grande e continuamente.
Confrontiamo, paragoniamo, confrontiamo, paragoniamo.
Non c'è niente di male, è inevitabile. E spesso necessario. Per provare a capirci qualcosa.
E se tuo figlio fisicamente è ancora senza sorella quello che si può fare aspettando è confrontare le gravidanze.
Così posso avere l'ennesima conferma che sono fatta al contrario di quello che è la norma.

1 luglio 2014

ultimamente #giugno


Ultimamente è stato soprattutto Portogallo. Lisbona e i suoi colori, odori e sapori. I suoi miraduro da cui ci si gode viste splendide. Porto che sto ancora cercando di capire se mi sia piaciuta di più. E tutto quello che c'è stato nel mezzo. L'oceano, le case bianche e blu, le sardine grigliate, l'interno che sembra così immobile, la gentilezza naturale dei portoghesi, il porto che non avrei dovuto bere, il vento, il sole ma anche le nuvole e la pioggia. On the road. Per la prima volta seriamente. Con un cinquenne che va e ci sta dietro alla grande, con il  suo zainetto e la sua macchinetta fotografica.
Dieci giorni davvero belli, ma ne scriverò. Prima o poi ;)

15 giugno 2014

la voglia di Lei


Ho voglia di averti qui. Così come deciderai di essere. Così come sarai.
Ho voglia di toccarti.
Ho voglia di vedere che è vero veramente.
Ho voglia di guardarti dormire.
Ho voglia di fotografarti.
Ho voglia di addormentarmi con te affianco.
Ho voglia di vederti tra le braccia di tuo fratello.
Ho voglia di vedere Lui e la sua bambina.
Ho voglia di portarti per il mondo.
Ho voglia di ricordarmi di quando lui era piccolo. E so che tu farai riaffiorare tanti e tanti ricordi.
Ho voglia di nutrirti. Nel silenzio e nella penombra. Solo io e te. Al massimo una canzone che diventerà nostra.
Ho voglia di smettere di desiderarti. Di aspettarti.
Ho voglia di chiamarti la mia bambina.
Ho voglia di vederti baciata dal sole.
Ho voglia di metterti un bell'abitino. Da marinaretta.
Ho voglia di sentirti stringere il mio dito. Così forte che sembrerà ancora impossibile.
Ho voglia di cantare per te. Sono stonata ma so che non te ne accorgerai. Per un pò.
Ho voglia di riuscire a tranquillizzarti quando servirà.
Ho voglia di sentirmi indispensabile.
Ho voglia di commuovermi perchè ti posso annusare. E non come ora alla sola idea di farlo.
Ho voglia di averti lì quando farò tutte quelle cose che faccio anche ora. Perchè sembra incredibile ma ci sono tante cose che rimarranno immutate quando ci sarai anche tu.
Ho voglia di scoprire se sarai piena di capelli oppure no.
Ho voglia di vedere come sarà. Quanto amerò. Quando esattamente.

13 giugno 2014

ultimi libri letti

Certi vecchi marinai, che da giovani sono stati pirati, con la maglia a righe bianche e rosse e dodici cuori sul braccio, uno per ogni ragazza che hanno fatto innamorare, esistono solo se nessuno li va a cercare.

12 giugno 2014

La differenza tra un capriccio e una passione è che il capriccio dura un po' più a lungo. (cit)


C'è una cosa da dire. Sì abbiamo la libertà dell'improvvisazione ma non è che a cinque anni non ci si accorga di avere un figlio. E aspetta che arrivi l'adolescenza mi viene da aggiungere.
Prendo spunto dal post di Mamma Piky, il suo vademecum per sopravvivere ai capricci mi ha fatta molto sorridere e ho pensato di fare una carrellata dei nostri. Magari qualcuno ha la soluzione magica e me la scriverà. Ve ne sarei grata davvero.
Sappiate anche che con gli anni ho imparato a considerarmi una brava madre anche se urlo. E credo di voler continuare a farlo se serve. In realtà è vero quello che si dice, non serve. Ma non c'è nulla di più naturale per me di un urlo ben assestato.

9 giugno 2014

Quando ti nasce un figlio non sai mai chi ti metti in casa (cit).


Dunque. Mi ritrovo al parco. Nel primo vero giorno di caldo. Mio figlio ormai non mi guarda più, sono diventata a pieno titolo una di quelle madri che sta lì semplicemente perchè ha cinque anni e non posso ancora abbandonarlo. Ma lui gioca a calcio. E fa caldo. E io tra poco entro nell'ultimo trimestre e comincio ad accorgermene.
E poi arriva lei con le sue bambine. La più grande lo è più del mio, la mamma non serve. La più piccola, duenne, è ancora in quella fase (bellissima eh) in cui al parco tu madre sei totalmente sua schiava. E poi questa è abbastanza una mini dittatrice. Tutta un ricciolo e tutta da mordere, per carità, ma terribile.
Ed è cominciato il panico. Ho come avuto un attimo di esitazione. Potente.
Ma chi me lo ha fatto fare???!!!

4 giugno 2014

ultimamente #maggio



Ultimamente vado a rallentatore. La mia testa per lo meno. Ne penso mille, ne riesco a fare mezza. Forse anche meno.
Infatti sarebbe già giugno ma questi sono gli ultimamente di maggio.

28 maggio 2014

La nostalgia è rendersi conto che le cose non erano insopportabili come sembravano allora. (cit)


La prima volta che fai l'amore non sai come sarà, ti sei preparata, ci hai pensato tanto, per non parlare delle aspettative, e poi quello che si prova, nel bene e nel male, non è mai come lo si era programmato.
La prima volta che capisci che è lui quello giusto la realizzi quando la stai vivendo. Non la programmi.
La prima volta che guardi tuo figlio non sarà mai come te lo eri immaginato. Sarà di più.
La vita ha la capacità di regalarci prime volte anche quando pensiamo ormai di averle viste se non tutte almeno tante, quando pensiamo di aver passato certe fasi, quando pensiamo che ormai sappiamo com'è.
E invece.
Invece succede che per la prima volta parti senza di Lui. Quello Grande.
Perchè siamo capaci di stare lontani, capita spesso, e a volte ci vuole proprio. Ma i viaggi no.
Quando si tratta di partire, nel senso più bello che c'è, lui ed io siamo sempre stati insieme.
Perchè quando mi riempio gli occhi di bellezze, quando scopro, osservo, mi perdo, attraverso, guardo il nuovo, lui c'è sempre stato.
Viaggiare è una cosa che faccio con lui. Magari si lascia a casa quello piccolo, ma mai lui.

18 maggio 2014

Non si nasce donne: si diventa. (cit)

Andare al #mammacheblog è fondamentalmente uno spasso.
Lo è stato anche lo scorso anno.
Mi godo le varie matte e non che amo leggere, dormo da sola tra le briciole di patatine sgranocchiate in mutande sul letto, abbraccio (anche se mai tanto come Laura che vince pure i premi) ed è tutto un twittamento. Mi commuovo di fronte a Mario e ringrazio la sua splendida mamma, Francesca Fedeli e il suo #fightthestroke, perché non si smette mai di imparare da donne così.
Mi sono innamorata ancora una volta di Wondy e ammiro la sua logica ineccepibile, il suo diffondere il bisogno di indossare occhiali nuovi per guardare la vita, il suo paragonare il tumore ad un figlio perchè ti fa cambiare la prospettiva.
Io è di fronte a persone così, e al mammacheblog di donne piene di progetti e anime grandi ce ne sono tante, che mi sento molto normale, passatemi il termine.

15 maggio 2014

Roma non è Londra



Aggiungerei al titolo, per fortuna. Oppure purtroppo.
O ancora e te credo.
Dipende da che parte si guarda.
Tornata da Londra scrivevo questo.

13 maggio 2014

Non c’è nulla di immutabile, tranne l’esigenza di cambiare.


Sto facendo pace con me stessa. Nonostante sappia, razionalmente, che non è stata colpa mia, che non ne potevo nulla, che era così. C'è chi lo chiama destino, c'è chi lo chiama semplicemente vita, chi come me un pò e un pò, dipende dai giorni.
Eppure questi tre anni di ricerca il segno lo hanno lasciato.
Anche se il solco più grande lo ha lasciato la perdita di quello che si era finalmente trovato. 
In ordine cronologico:
Sono stata una ragazza fertile e sicuramente colta di sorpresa.
Sono stata una donna, una mamma consapevole che ha cercato. Cercato e cercato.
Mi sono sentita incapace, sbagliata, brutta, stanca, speranzosa, illusa, ingrata, disillusa, impotente, prepotente, piccola e fragile.
Sono stata felice. Avevo cercato e trovato. Poi sono morta dentro, come il mio bambino.
Mi sono rialzata. Per forza. Su gambe molto traballanti.
Mi sono sentita più imperfetta del solito, sfortunata, bruttissima, arresa e soprattutto arrabbiata.
E adesso sembro una normalissima donna fertile.
Mi sento bene, bella, spaventata, fiduciosa. 
E non ci capisco più nulla.
Sembra troppo facile, tanto quanto prima sembrava difficile.

10 maggio 2014

la bellezza delle cose fragili


C'è una cosa davvero bella di questa mia gravidanza: il tempo. Non quello che sembrava non passare mai. Quello nuovo.
Sono sempre stata una paladina del lavoro per le donne incinte, perchè la gravidanza non è una malattia, avrei dato chissà che cosa per lavorare quando ero incinta di Pietro, ma non l'assume nessuno una con la panza, ho difeso la ministra divenuta tale all'ottavo mese e anzi trovo non ci fosse nessun miglior esempio di quello. Per le aziende che danno lavoro, per le donne che lavorano. 
Ho sempre creduto che il giorno che sarebbe nuovamente toccato a me avrei continuato ad essere presente in ufficio fino all'esplosione. Così era a settembre. Ero felice, incinta e al lavoro. Poi sappiamo com'è andata.
Questa volta è tutto diverso. Sarà stato il precedente fattaccio, a cui si è aggiunto il riposo forzato di un mese a letto per colpa di quel distacco, e la ginecologa mi ha consigliato vivamente di starmene a casa. 
Riposo è la parola d'ordine, mi ha detto.
Prenditi cura di te. 

9 maggio 2014

Letti di #aprile


Oggi, come lo scorso anno e quello precedente, vorrei essere a Torino al Salone del Libro e invece ciccia.
Lui Grande direbbe che non si può fare tutto. Io mi lamento semplicemente.
In realtà non ne ho nessun diritto. Ultimamente, da quando io e panza stiamo bene non è che riesca molto a stare ferma. E non ho nessuna intenzione di farlo. La scorsa settimana Roma, il prossimo week end Milano (ci vediamo al MammaCheBlog vero?!), e forse poi una settimana in Corsica fuori stagione non ce la toglie nessuno. Mi riposo come richiesto/imposto ma non troppo insomma. In pratica me la godo. Con quella sensazione tipica di chi sa che di qui a poco sarà tutto un casino...

30 aprile 2014

ultimamente #aprile



Ultimamente ci sono stati i pic nic. Gli amici, le grigliate, i prati verdi e tante risate.


Ultimamente l'amore è bello. Perchè è più rilassato. Siamo più fiduciosi, stiamo scacciando alcune paure. E tutto questo vuol dire più baci, più abbracci, più mano nella mano.

28 aprile 2014

ecco com'è andata


Era il 14 gennaio. Pioveva. E io avevo scritto questo la sera prima.
Dovevamo andare al funerale di un uomo che non ho mai conosciuto. Ma conosco bene suo figlio.
Se n' era andato improvvisamente e io volevo tenere la mano ad un' mia amica che conosce bene quel dolore. Ero lì, in una delle più maestose chiese della mia città, in piedi perchè la gente era davvero tanta, da una parte il mio lui, dall'altra lei.
Avevo voglia di pensare a qualcosa di bello. Al mare, al sole, alla musica.
Ecco, il giorno che toccherà a me voglio musica, musica, musica.
E poi ho avuto un flash. Un pensiero improvviso. E ho fatto un conto veloce.
E l'ho rifatto.
Avevo un ritardo.
Credo di aver sorriso e credo di aver stretto la mano di lui più forte.

24 aprile 2014

vi svelo un segreto


C'è Lei.
E la mia pancia che cresce.
Da 20 settimane.

Non è che non ve lo volessi dire. Ma sono felice di essermelo tenuto solo per me, solo per noi due, per un pò.
Adesso che da una decina di giorni si fa sentire, forte e chiaro, ho imparato a respirare di nuovo.
Adesso che la sento riesco anche a vederla davvero.
Adesso che lo sa lui, suo fratello, può saperlo il resto del mondo.
Adesso che ne parlo Lei ha un sapore di realtà proprio buono.
Sapete che non so parlar d'amore, ma questa magia ne è piena. Straripante.
Vivo e mi sento vita.

Adesso che si sa anche qui posso tornare come si deve.
Buona Festa della Liberazione a tutti.

18 aprile 2014

riflessi



Venezia mi piace tanto.
Lo so, non sono l'unica a pensarla così, ma è davvero bella. Scomoda, specie con bambino al seguito, carissima e molto ottusa per certi versi, ma se lo può permettere.
A Venezia uno dei miei giochi preferiti è trovare i riflessi.
Sono ovunque. Nelle sue vetrate, nei suoi canali, nei suoi vicoli stretti.
Dentro i suoi incredibili palazzi c'è costantemente il riflesso delle bellezze fuori. Nella laguna si riflettono sempre le sue vecchie case.
A Venezia è tutto un riflettere e riflettersi.