25 novembre 2014

due mesi fa, oggi - aka il mio ultimo parto, in tutti i sensi.


Sono passati due mesi. Direi che è un tempo sufficientemente lungo per ripensare a quel giorno. Perchè insomma, emozionante sì ma anche un pò splatter, e quando le ferite si sentono ancora meglio parlare del tempo.
Che sarebbe successo lo sapevo. Voglio dire, anche se la ragazza non ne aveva l'intenzione sapevo che prima o poi sarebbe sbucata fuori.
Ed è andata così.
Visto il superamento del termine e la sua poca voglia di farci sentire le sue urla, la mia ginecologa mi ha spostata di ospedale, da quello tranquillo e piccolo al mega ospedalone di Padova, pronto a qualsiasi evenienza.
Un supermercato delle nascite, un bazar di pance e una palestra per tirocinanti.

21 novembre 2014

The best day of her life


Il suo regalo per il mio compleanno è arrivato con un paio di giorni d'anticipo.
Mi ha regalato il più bel giorno della sua vita.
E' facile individuarlo quando si hanno più o meno solo sessanta giorni.
Mi ha riempita di sorrisi, ha dormito, ha mangiato, il tutto per tutto il giorno. Non ha MAI urlato. Forse una volta, piccola piccola.
Io mi sono docciata per più di tre minuti, spalmata di crema, ho preparato la cena in anticipo così mi sono sentita anche organizzata, vestita (che non è cosa da poco), ho letto un pochino, cazzeggiato al computer un pò di più e bevuto la buonissima tisana al finocchio con molta calma. Poi abbiamo passeggiato. E sono stati sorrisi e nanne.
All'ora di cena lei ha dormito beata vicino a noi. Poi si è svegliata, ha mangiato, ha riso, poi bagnetto e nanna. Fino alle sette del mattino.

The best day of her life (happy birthday to me).

19 novembre 2014

il pit stop

La sera lottiamo per andare a letto, per lavarci e metterci il pigiama. Però poi stop.
Mi siedo su quella poltrona lì, rossa, che sa tanto di casa, e mi fermo. 
Ci fermiamo.
Luce giusta e disegni alle pareti. Camera sua è un piccolo bazar molto, molto colorato. Altro che quelle camerette minimal, di design e perfette che si vedono su Pinterest. E' piena. Respirata. Usata. Ma soprattutto colorata.
E' il momento che c'è da quasi sempre. Era così nella vecchia stanza, sempre colorata, è così ora. Era così quando ancora ci stava seduto in braccio. Era così quando siamo passati ad un letto quasi vero. Era così con la febbre, se si rincasava tardi, se si era stati disubbidienti. Lo stesso è ora. Anche se Urletta urla.

14 novembre 2014

oggi va così.


Quando ci arriviamo di solito il sole sta tramontando. E la prima cosa che mi viene in mente è quanto sia più limpido il cielo da quelle parti. Come se ci fosse più aria nell'aria.
C'è il Monviso così a punta che spicca, buio sotto, illuminato in alto. La riconoscerei tra mille quella montagna, così più montagna di tutte quelle intorno a lei.
Di solito mi godo lo spettacolo sapendo che ha un prezzo. Per assistervi vuol dire che staremo dai miei. L'ho già raccontato, spesso sono più felice di partire che ti arrivare. Ma torno sempre, un pò perchè devo, un pò perchè voglio.
Ultimamente non so cosa darei per averli qui con me. I miei intendo.
Le cose vanno così così, Urletta urla, io ho la lacrima facile e l'altro fa il ribelle.
Per quanto io sappia che ce la sto mettendo tutta, che le mamme perfette non esistono, che è normale - porta pazienza - passerà e bla bla bla quando lei urla e io non riesco a calmarla tutto dentro scricchiola un po'.
Eppure Lei è così. Tanto splendida con quegli occhioni spalancati quanto isterica.
Potremmo dire dolcemente complicata per fare la citazione.
Lei piange, o meglio lo ribadisco, urla con le lacrime a volte per ore. Fondamentalmente è stanca ma non riesce a lasciarsi andare. E non direi che sono coliche o altro, lei è semplicemente agitata. E lo dico con cognizione di causa, la osservo tanto, io credo in Tracy Hogg.

8 novembre 2014

the last time


Questa è l'ultima volta. Lo so. Lo abbiamo deciso.
Si vive tutto in un altro modo quando si prende una decisione del genere.
Arrivare a Lei è stato un percorso difficile, faticoso. Per il cuore, il corpo e la mente.
Necessario, o non sarebbe Lei.
Scegliere che è l'ultima volta sa di bellezza e malinconia insieme. Ho cercato e ho trovato. Sono a posto così. Scelgo di fare spazio a quello che c'è. Ora e domani così com'è.
Le prime volte sono più incoscienti, meno consapevoli. Sapere invece che è un'ultima volta colora tutto in maniera diversa.

3 novembre 2014

ultimamente #ottobre



Ultimamente Lei continua ad essere Urletta. Non urla proprio tantissimo, urla fortissimo.

Ultimamente non è ancora autunno. Ci siamo goduti ogni attimo di sole, un pò perchè Lei in giro è molto meno Urletta che a casa, un pò perchè io al sole non so resistere, un pò perchè si vive ogni giorno come se fosse "l'ultimo". Siamo stati a Venezia, che è sempre splendida, al lago a pescare, abbiamo fatto un torneo di calcio a tre e quello grande non ci ha fatto vincere neanche un pò, mi sono goduta pranzetti all'aperto, tramezzini tanti, caffè con l'amica e altri solo io&Lei.