26 ottobre 2015

il marpione senza stile

Vi racconto una storiella.
C'è una Lei, che ovviamente sarei io, che lavora da anni nello stesso ufficio. C'è un lui che lavorava con Lei ma adesso lavora nell'ufficio accanto.
Lui è rinomato per essere un viscido. O comunque uno di quegli uomini, a mio avviso parecchio sfigati, che non fanno altro che dispensare complimenti non richiesti e poco eleganti a qualsiasi cosa di sesso femminile gli capiti a tiro.
Un marpione senza stile.
Lei ci lavorava insieme e non dava adito. Non rispondeva e anzi rivolgeva sempre sguardi penosi quando capitava.
In realtà non ha l'ha mai guardato negli occhi e detto hai rotto le palle, finiscila. Non perchè le facessero piacere i commenti squallidi sul suo fondoschiena ma perchè non ci dava nessuna ma proprio nessuna importanza, come del resto meritano le cose idiote.
Ora lui non lavora più con Lei però bazzica ancora e una mattina arriva e la saluta, abbracciandola e dandole un bacio sulla guancia. Lei ricambia l'abbraccio senza nessuna malizia, e lui lo sa, perchè comunque è una persona con cui ha una confidenza in qualche modo amichevole, quella confdenza che hai con chi non ti sei scelto ma ti ritrovi tutti i giorni in un ufficio: il collega. Non ci sono state solo le battute doppio senso, ci ha comunque condiviso quattro metri per quattro per anni e hanno sempre parlato e discusso di tanto altro.
Alla fine non l' ha mai realmente offesa, semplicemente è un idiota.
Qualche ora dopo Lei riceve questo messaggio esatto:
Mi piaci sempre un sacco ed averti tra le braccia è una sensazione forte... ti bacerei sempre!! [e mille emoticons].
Lei, come è già capitato in passato, non risponde e non ci pensa neanche più.
E' un messaggio non volgare, solo inutile ed inappropriato.
Lei lo sa che è solo un idiota.

22 ottobre 2015

brother&sister


Ieri mattina quando si è svegliata siamo andati subito da Lui, come sempre. Si sono abbracciati e sono rimasti così, stretti stretti, Lei con la testa accucciata sulla sua spalla.
Io sarei potuta scomparire.
Non servivo e non ero contemplata.

C'è una cosa che crei quando nasce un secondo figlio. Crei loro, i fratelli.

I fratelli sono come i padri. Bisogna lasciarli fare. Così come viene, così come sono. E noi madri possiamo solo guardali essere, sentendo quel  tuffo al cuore, vedendo quell'amore e producendone altro.