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10 maggio 2014

la bellezza delle cose fragili


C'è una cosa davvero bella di questa mia gravidanza: il tempo. Non quello che sembrava non passare mai. Quello nuovo.
Sono sempre stata una paladina del lavoro per le donne incinte, perchè la gravidanza non è una malattia, avrei dato chissà che cosa per lavorare quando ero incinta di Pietro, ma non l'assume nessuno una con la panza, ho difeso la ministra divenuta tale all'ottavo mese e anzi trovo non ci fosse nessun miglior esempio di quello. Per le aziende che danno lavoro, per le donne che lavorano. 
Ho sempre creduto che il giorno che sarebbe nuovamente toccato a me avrei continuato ad essere presente in ufficio fino all'esplosione. Così era a settembre. Ero felice, incinta e al lavoro. Poi sappiamo com'è andata.
Questa volta è tutto diverso. Sarà stato il precedente fattaccio, a cui si è aggiunto il riposo forzato di un mese a letto per colpa di quel distacco, e la ginecologa mi ha consigliato vivamente di starmene a casa. 
Riposo è la parola d'ordine, mi ha detto.
Prenditi cura di te. 

5 settembre 2012

belle scoperte

Metti che appena tornati dalle vacanze il lavoro in ufficio sia mentalmente molto faticoso, metti che appena hai due secondi cominci a leggerti i post arretrati delle tue blogger preferite e metti che per caso scopri un blog nuovo, nuovo perchè mai letto prima. Metti che quello che leggi ti lascia un segno, un'impronta dentro. Metti che con calma decidi di leggere di più, metti che più leggi e più ti piace.
Metti che quello che scrive ti fa pensare.
E per capire di cosa parlo dovete leggere questo.
E non poteva esserci nome più azzeccato: bellezza rara.


Perchè anch'io faccio tante cose ma forse nessuna come si deve.
Questa sensazione non me la toglie nessuno.
Io la mia scelta l'ho fatta, forse un pò per la paura di mettermi in gioco, forse perchè tanto non avevo alternative: ho deciso di non fare carriera. (o meglio di provare a fare carriera).
Ho deciso che avrei cercato qualcosa di sicuro, part-time, così da potermi godere mio figlio, senza grandi responsabilità. Perchè si sa, le responsabilità sono strettamente correlate al tempo. Più ne hai meno tempo hai per il resto. E io avevo già la responsabilità di essere madre. Che non è proprio una cosa da poco, specie se ti ci ritrovi dalla sera alla mattina, specie per una come me, che non è mai piaciuta a nessun bambino e che non ha mai amato molto i bambini a sua volta.
Perchè io non mi ero immaginata così. Sognavo di andare all'estero, lavorare tanto, fare (non so cosa) ma fare tante cose per me. Più che un desiderio era proprio così che mi vedevo. Altro che sposarmi e fare un figlio. E adesso volerne un altro.
Dentro di me rimane il desiderio di immergermi con passione in un lavoro, ne avevo già parlato qui, un qualcosa che dia un senso alle ore che passi davanti al computer, un qualcosa che restituisca soddisfazione, tanta soddisfazione. Non credo svanirà mai. Ma del resto è un desiderio umano, facilmente comprensibile. Che peccato che quando si parla di soddisfazioni lavorative si debba per forza parlare di rinunce. Si, sono una che vorrebbe tutto. La botte piena e la moglie ubriaca.
Ammiro chi ha la capacità di cambiare la propria vita con coraggio come ha fatto Vale.

Tornassi indietro però non farei un'altra scelta. E questa consapevolezza mi rende una persona felice.
Ma potrei ancora fare molto. Per me.
Mio figlio mi ha insegnato come vedermi mamma, come sentirmi mamma, come vivere questa vita, così diversa da come l'ho sempre pensata, senza rassegnazione ma con entusiasmo. E piano piano voglio cercare di far bene, al meglio, le tre cose che sono.
E magari cambiare qualcosa, perchè la porta è sempre aperta. Basta solo oltrepassarla.



19 luglio 2012

futuro

La paura per il futuro è una cosa seria. Quando sei giovane giovane, ventenne, non la percepisci, non ti appartiene ancora. Poi cresci, diventi più grande e forse più maturo, si spera, e cominci a fraternizzare con lei. Diventi genitore e tutto d'un colpo ti si para davanti. Perchè tu sei stato fortunato e vorresti poter dare al tuo Piccolo Lui quello che hai avuto tu, ovviamente molte di più. E non parlo di cose materiali, ma di esperienze. Il poter fare esperienze, il permettersi di fargliele fare. Io ho vissuto all'estero, ho fatto l'università lontano da casa, ho cambiato diverse città, ho visto molte cose, poche rispetto a quelle che vorrei vedere, ma ho fatto Esperienze. Belle e brutte. Perchè servono tutte.
Passi una serata con le amiche e a differenza di quando eri ventenne i discorsi vanno a finire qui. Il futuro, il costruirsi qualcosa, il lavoro. Si perchè non c'è davvero. Noi siamo un'isola felice, lavoriamo entrambi, sicuramente sottopagati ma possiamo dormire la notte. Però questo mio lavoro non può essere il lavoro della vita. Almeno spero di no. Non basta la tranquillità. Quando non ce l'hai ovviamente ti basterebbe. Ma poi arriva anche il bisogno di soddisfazione. Vorrei la possibilità di avere possibilità, delle scelte, delle alternative, un lavoro dove potersi misurare, mettersi in gioco, migliorare, imparare. Non imparo più. E questo non va bene.
E ci sono persone validissime che meritano un lavoro, e continuano solo ad essere sfruttate  e sottovalutate. E poi ci sono le persone che si reinventano, si ripensano in un altro modo e provano una nuova strada. Ho la fortuna di avere persone così vicino a me. Auguro di cuore a chi non vuole sottomettersi a certe cose di riuscire a trovare ciò che gli piace. A chi crede in se stessa di non smettere mai.
La paura per il futuro è lecita, è normale, semplicemente non puoi sapere come sarà. E se non sei una che vive alla giornata devi imparare a conviverci. Però la paura per il futuro non dovrebbe impedire di fare progetti, non dovrebbe togliere il sorriso e il sonno, logorandoti piano piano. Io spero che le cose cambieranno, che il mondo sarà diverso quando sarà il futuro del pagliaccetto. Deve essere così. Perchè lui viene prima di tutto.

A proposito di amici è davvero incredibile quello che ti succede aprendo un blog. E' stato così anche per voi? Persone di cui hai letto tanto e persone appena scoperte di cui leggerai tanto che passano a salutarti, a dirti la loro. Per carità poche ma bastano. Un buon inizio. E per chi non ha amiche mamme (si sono la primissima, per lo meno tra le amiche amiche!) è una cosa nuova e magica! Vedere che c'è qualcuno che ha davvero capito cosa intendo quando parlo di felicità maliconica (grazie mammacomeposso) mi fa bene, e un pò mi commuove...
GRAZIE!