28 febbraio 2013

ho bisogno di consigli, tanto per cambiare

Arrivi a un punto in cui il tuo essere mamma non è più riuscire a gestire la fatica delle notti insonni, capire come sopravvivere ad una strana sensazione di malinconia che non comprendi perchè hai tutto quello che vuoi, non è più preoccuparsi se ce la farete a "staccarvi".
Essere mamma diventa il bisogno di comprendere una testa diversa dalla tua, ancora molto plasmabile e spugnosa, il bisogno di proteggerlo, non più tanto dal freddo altrimenti si ammala (tanto hai imparato che si ammala comunque) ma dalla tristezza o comunque dalla non eterna allegria. Perchè i bambini sono meravigliosi, sono sempre solari, ma sono persone e vivono fortunatamente in un mondo popolato, e con questo mondo si relazionano. E le relazioni implicano sempre sentimenti. Belli e brutti. A tutte le età.
E tu madre vorresti che per lui fosse tutto idilliaco e quando lui ha una piccola delusione tu l'assorbi e la provi moltiplicata per il suo peso. Perchè è la sua. Non parlo di quando piangono in preda ad un capriccio perchè volevano quello e non questo. Lì che pianga e si disperi, è tutto finto. Sono attori nati.
Parlo di quando ci sono i dispiaceri e di come è difficile buttarli giù, di come riuscire a pensare al bello in quel preciso momento.
I bambini sanno essere molto crudeli tra loro perchè quando sei piccolo è tutto estremizzato, di conseguenza anche la cattiveria. Non credo sia il termine giusto. Perchè i bambini non sono cattivi per natura. E' solo per rendere l'idea. Se avete termini più appropriati ve ne sarei grata e li farei miei.

Pietro è da sempre un gran pigrone. Ed è una delle cose che io adoro di lui. Perchè è come me.
Perchè stare a letto a cazzeggiare (e qui nessun termine è più adatto) è una delle sue passioni e anche delle mie. Perchè tra andare a fare una corsa e passeggiare con calma con il naso all'insù di sicuro siamo in due a preferire la seconda.
Detto questo è davvero un gran pigrone. Fin da piccolissimo. Ha sempre fatto tutto con molta calma. Non si lancia mai in voli acrobatici e ha cominciato a camminare a 18 mesi. Con calma. E' il suo motto.
Bisogna poi aggiungere che pesa più di 20 chili, che è alto come un cinqueenne e ha i piedi piatti per capire che non abbiamo di fronte Usain Bolt.
Con l'arrivo della scuola materna, la prima vera giungla della vita, con i bambini grandi (come lui fisicamente ma grandi per tutto il resto), con spazi raddoppiati rispetto al nido e soprattutto con l'arrivo del concetto di competizione se ne è accorto anche lui che non è proprio una scheggia.
E puoi anche essere uno che a quasi quattro anni conosce tutte le lettere ma se arrivi sempre ultimo nelle gare di corsa, se ti prendono subito quando si gioca a rincorrersi e tu non riesci mai a prendere nessuno e soprattutto ti canzonano per questo allora ci rimani male.
Non c'è nessun problema, è un bambino sanissimo, io lo guardo e vedo sempre e solo meraviglia, ma se fa male a lui fa un pò male anche a me. E' un male che dura cinque minuti ne sono consapevole. Ma so cosa vuol dire soffrire il giudizio degli altri. So anche che per fortuna per cose come questa crescere è un'ottima soluzione. Crescendo s'impara a fregarsene.
Fa psicomotricità e molto è migliorato, va in bici senza rotelle da una vita ma rimane un bambinone goffo e scoordinato. Vi assicuro che è proprio per questo che è profondamente adorabile.
Ma vaglielo a spiegare.

Comunque, per il momento cerchiamo di fare così (qui dovete dirmi la vostra):
  • anche tra di noi non bisogna farlo vincere troppo perchè è importante il concetto che è bello partecipare 
  • mettere in risalto le sue mille qualità (abbiamo inventato la gara dei dinosauri dove il brontosauro, che è per eccellenza il più lento di tutti, riesce a fregarli facendo una scorciatoia - morale casereccia: se sei lento usa la testa)
  • spronarlo a provarci e a "allenarsi" quindi giochiamo a calcio anche in salotto (che bello)
  • dirgli di non dare troppa importanza a quelli che lo prendono in giro. Perchè c'è da dire che è anche parecchio permalosetto il ragazzo.
  • avere pazienza. Perchè loro crescono alla velocità della luce. La pazienza no.
Ma la cosa che mi preme di più è riuscire a fargli capire che si può essere fantastici anche se non si arriva primi.
Insegnare l'amore ed il rispetto per sè stessi.
Il rispetto per tutti, compreso chi ti fa un torto, il rispetto di chi ti prende in giro, comunque. 
Il rispetto di quelli che possono non essere veloci come te o intelligenti come te, il rispetto delle parole, usandole con cura, il rispetto di chi ha delle difficoltà, il rispetto semplicemente di chi non la pensa come te. Diglielo se la pensi diversamente. Ma sempre con rispetto. 
Perchè il rispetto, dato con la convinzione che se tutti faranno come te sarà un mondo migliore, è una bella sensazione. E' il buon esempio. 
Ecco cosa diventa l' essere mamma dopo un pò. Essere un buon esempio.
E in confronto le notti insonni sembrano una cavolata.



Questo non doveva essere un post sul rispetto ma lo è diventato.
E così partecipo al blogstorming di Genitori Crescono 

39 commenti:

  1. Ma come fai a scrivere così bene? E soprattutto a restare così razionale? Hai tutta la mia stima perché io metterei davvero le mani sul sederino(facendolo diventare molto molto rosso) di ognuno di quei bambini che hanno fatto sentire Pietro a disagio. Posso solo dirti che il mio piccoletto (anche lui farà 4anni ma a fine anno) nella sua sezione è il più esile e piccolino,pesa nemmeno 13 chili ed è poco più di un metro ma ha a che fare con bestioni il doppio di lui.che ovviamente giocano dandosele di Santa ragione.e lui rimane sempre fuori. Così da settembre (anche se in realtà era con loro fin dai 18 mesi perché è un asilo privato che arriva fino le elementari) ha passato un amico diverso ogni settimana arrivando ogni venerdì a dire "Matteo non è più mio amico...:-( " poi "Simone preferisce Giacomo" oppure "Dylan non mi vuole più" e io appurando con la maestra che lui gioca ma in modo più calmo pur con macchinine e arnesi vari,non posso che portarmi ogni volta il mio e il suo cuoricino in mano e coccolarli tutto il weekend...
    Baci
    Lorentim

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    1. è la conferma che troppo "grossi" o troppo "esili" soffrono comunque, perchè è il troppo che porta un pò a sentirsi esclusi. vedo nei suoi occhi la delusione per non riuscire proprio come gli altri... anche lui cambia spesso amichetti, ma ha un'amichetta del cuore, una fanciulla che è più pacata e direi bella paffutella anche lei... Impareranno a difendersi come si deve, noi coccoliamoli che è sempre la cura migliore.
      (grazie per le tue parole, sempre!)
      un bacio anche a te

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  2. Direi che state facendo il meglio possibile, davvero.
    Devo confrontarmi ogni giorno con le insicurezze di mio figlio, anche se sono di natura diversa. E' un duro lavoro soprattutto perché spesso è difficile anche per noi andare oltre le sue ruvidità.
    Ma sul rispetto non abbasso mai la guardia, deve portarne agli altri ma soprattutto a se stesso. Il suo essere rigoroso a scuola lo mette spesso nella condizione di essere preso in giro ma alla fine ha imparato a mettere paletti e devo dire che riesce ad avere la sua posizione, in cui si sente apprezzato.
    Sono certa che Pietro farà leva sui suoi punti di forza e soffrirà meno per i punti deboli, perché voi siete così bravi a dargli la sicurezza necessaria.

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    1. Imparo molto da te, te l'avevo già detto. Credo davvero che stiate facendo un ottimo lavoro con lui e il tuo modo di vedere le cose, di gestire i dispiaceri, di rispettare tuo figlio sono sempre un esempio per me.

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  3. Questo post e' bellissimo, pieno d'amore ed ogni parola trasmettono alla perfezione i sentimenti di una mamma che sta li a guardare suo figlio crescere. Incerta se intervenire o meno, ma consapevole che la crescita passa per forza, anche attraverso la delusione e la sconfitta e questo non è sempre facile da accettare, soprattutto per noi che vorremmo proteggerli sempre. La vita e la crescita passa anche attraverso questo...sia per loro che per noi.

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  4. che brava mamma che sei... Voglio proprio vedere cosa farà Dede alla materna che per ora al nido è uno dei leader perchè è tra i più grandi... ma quando si troverà a essere il più piccolo?? io lo dico sempre, è difficile fare i genitori... però è anche bellissimo, si imparano un sacco di cose!

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    1. Diciamo che ci provo! Sono d'accordo con te, si impara davvero molto, si diventa persone migliori. Con l'obiettivo di essere un buon esempio per lui credo davvero di essere migliorata come persona!

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  5. Meravigliosa....;-)) come mamma tutto perfetto...:-)))

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  6. Mi chiedevo se una disciplina come il judo non possa aiutarlo. E' praticato anche da bimbi, credo dalla primaria in poi, non ne sono certa. Ma li certo servono strategia e pazienza.

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    1. Sono d'accordo con te ma è ancora un pò piccolino. Adesso che il disagio comincia un pò a manifestarsi abbiamo deciso di aiutarlo con un percorso di psicomotricità individuale e un pò di nuoto, dove imparare la coordinazione in un ambiente più "semplice" per incoraggiarlo più che altro a non mollare!

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  7. L'importante non è vincere ma partecipare..non sono così convinta che sia davvero giusto insegnarlo, perchè tutto, intorno a noi, dice che non è così.
    Purtroppo.
    Sul rispetto, invece, mi trovi pienamente d'accordo.
    Tremo al pensiero di come sarà essere mamma tra qualche mese e/o anno, quando dovrò affrontare problemi come quello di cui parli..

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    1. Lo so che intorno a noi è così ma credo sia importante che si possa interiorizzare, credo sia la miglior difesa per l'autostima, credo sia uno sprono perchè vincere è bello ma l'importante è fare, non fermarsi e provare... Non credi?

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  8. sei una mamma piena d'amore, lo si capisce soprattutto da una frase: riuscire fargli capire che si può essere fantastici anche se non si arriva primi.
    Sono certa che ci riuscirai!

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  9. Sai che io sono qualche annetto avanti perché PdC va per i 12 e quindi un po' di pratica l'ho fatta.
    In realtà il primo istinto era ricordarmi episodi di quand'ero piccola e non da mamma.
    Ho fatto un incidente a due anni, ho sempre avuto problemi ai denti e portato apparecchi orribili. Mi prendevano in giro e vi risparmio gli epiteti.
    Un po' più grandicella rispondevo "prima o poi i denti mi si raddrizzeranno, a te il cervello purtroppo non cresce più!".
    Ma questo non è un buon consiglio, come risposta, giusto?

    Credo che l'esordio del tuo post sia una delle chiavi giuste.
    Arriva per tutte prima o poi il momento in cui realizzi che i figli sono persone. Diverse da noi o simili a noi e spesso soffriamo in entrambi i casi.

    Accettare che non puoi sostituirti a lui, risparmiargli le delusioni, è già un grande passo.
    Magari soffri per la stessa cosa, ma lui la vive in maniera diversa.
    La strada che hai scelto, secondo me è giusta. Trovare ambiti in cui lui possa rafforzare l'autostima, ma affrontare con realismo i suoi limiti.

    Ho sperimentato che spesso funziona anche condividere con loro esperienze proprie o altrui. Far loro capire che anche altri vivono il loro stesso stato d'animo, perché spesso in queste situazioni ci si sente soli ed invece a volte condividere fa sembrare tutto più semplice.

    Infine (sennnò il commento non finisce più..) sai che sponsorizzo sempre il rugby, uno sport in cui c'è posto per tutti, lenti veloci, grossi e magri, e soprattutto in cui non ci sono solisti. Tutti sono utili, ci si muove in un'unica linea e da solo non fai un metro.
    Lo trovo altamente istruttivo.

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    1. grazie per i consigli e anche il papà sostiene che sarebbe perfetto per il rugby, ancora un annetto e poi mi sa che comincerò a divertirmi anch'io con le domeniche al gelo a vederlo giocare!!

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  10. Non ho consigli. Oggi è una giornata no anche per me. Un bimbo ha spinto mio figlio ( lui dice bimbo-spinto) e piange accoccolato in braccio a noi. Non cerdo sia successo niente di grave, figuriamoci, ma credo che sia la prima volta in cui si sia sentito "solo". Vado a fondo? Chiedo alle maestre dell'Asilo? O semplicemente prendo atto che ci sono relazioni in cui io non posso entrare? La mia paura è non riuscire a decifrare. Può un bimbo di 22 mesi soffrire?
    Scusa se ho invaso lo spazio del commento con una mia lamentela.
    Volevo solo dirti, ti capisco!
    Raffaella

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    1. grazie, è sempre quello di cui ho bisogno, esperienze, vissuti e consigli... La mia domanda è proprio la stessa che poni tu... possono soffrire anche così "piccoli"? un bacione

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  11. Che bel post! Penso che tutti prima o poi ci passano. Attaverso queste esperienze ci si forma il carattere. E voi, secondo me, state facendo un ottimo lavoro. Il nostro compito è essere una guida, non possiamo ergerci a eterni difensori e protettori dei nostri figli. Ne tanto meno giudicare i bambini che hanno fatto qualcosa di male al nostro. Certo non è facile. ma credo che tu sia proprio sulla strada giusta!

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  12. L'importante è partecipare, poi, una volta vinci tu, un'altra vince qualcun altro e tu vincerai in una altra cosa che sai fare. Questo è quello che dico alle gnome nella maggior parte dei casi.
    Per quanto riguarda il rispetto, valeva per me alla loro età, quindi l'ho riproposto a loro: prima di parlare male o fare male a qualcuno, pensa come staresti se lo facessero a te. Ti va ancora di farlo?

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  13. I bambini sono estremamente sinceri e sono davvero la bocca della verità. Spesso ciò che dicono è vero. C'è poco da fare. Solo che non sono ancora dotati di quel filtro che li renda capaci di pensare a una cosa senza dirla, perchè potrebbe ferire il diretto interessato.
    Non è facile gestire eventuali dispiaceri che i bimbi possono subire (ma anche arrecare agli amici), però se ti può consolare vedo anche che a quest'età non è che se ne fanno un cruccio. Sarà peggio da adolescenti. Ora bene o male si fanno scivolare via tutto.
    Però è importante insegnare loro a difendersi, a fare valere le loro opinioni senza avere paura. Non è facile, eh, però ci si prova :-)

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    1. oddio l'adolescenza... non ci voglio neanche pensare! ma immagino che pieno di brufoli sarà meno carino di adesso e magari dopo che avrà imparato bene come mandarmi a quel paese mi farà anche meno dispiacere!! In ogni caso sono certa che ne faccio più io un "problema" di lui... io ci scrivo un post, lui dopo due minuti torna a giocare! :)

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  14. Dimenticavo: fai benissimo a fargli fare psicomotricità e nuoto!!!
    Mia figlia non ha ancora trovato la sua "strada" (anche se comunque sono ancora troppo piccoli per avere delle vere e grandi passioni): ha già abbandonato nuoto (che però fa col suo papà) e danza. Sob.

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  15. Giusto! Se tutti imparassimo ad avere rispetto indistintamente per tutti, sarebbe unmondo migliore. Utopia. In ogni modo credo che tocchi a noi genitori dare l'esempio e di riflesso insegnarglielo. Bellissimo post

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    1. lo so che è utopia... ma nella vita ce ne vuole sempre un pò! un abbraccio!

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  16. Hai scelto per tuo figlio il nome del mio secondo e hai descritto perfettamente il mio maggiore Mattia che ora ha 14 anni, te ne racconto una sulla sua pigrizia, quando giocava sul pavimento con i lego dublo o i pupazzinon gattonava per andare a prenderli ma tirava il tappeto su cui eran disposti e li avvicinvava, pigro o forse furbo? Detto questo mi piace leggere che vi siete dati dei punti di arrivo o di partenza, il mio consiglio di mamma (che ha fatto e fa tutt'ora . Mattia è disgrafico, dislessico e discalculico - l'esperienza di soffrire per lui due volte) e quello di non toglierli la prova anche se dura o cercare di non farlo soffrire, purtroppo i bambini ma anche i ragazzi sanno essere molto cattivi e subito ti fanno notare le tue non-attitudini, non accorgendosi di quando tuo figlio magari sia sensibilissimo, abbia una memoria da cavallo, sappia tutto degli egizi e a 5 anni conosca tutte le montagne del territorio circostante (Mattia era così), detto questo io però sono la sua ombra invisible e se qualcuno tenta di farli del male o soltato di fargli capire che è inadeguato poi fa i conti con me.... (scherzo ma non troppo) scusa se mi sono permessa ma è un argomento che mi interessa anche se i miei due maschi sono oramai adolescenti, Lucia per il momento viaggia bene :-) Ciao ciao Ely

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    1. Ciao Ely! intanto benvenuta! io ti seguo sempre e mi piace davvero molto il tuo blog (se non fosse che mi scatena sempre attacchi di fame pazzesca!) Grazie per aver voluto condividere le "avventure" di Mattia e ho come la sensazione che la pigrizia spesso aiuti la furbizia a svilupparsi (la cosa del tappeto era geniale!) Sono sicura che è solo l'inizio e credo che essere un'ombra invisibile sia un buon modo di esserci-non esserci troppo... Le donne sono un'altra cosa, un bacione a Lucia (e anche ai due grandoni!)

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  17. il mio gnometto va ancora al nido e li di questi problemi non ce ne sono ancora. Tra l'altro il nido che frequenta purtroppo a piccoli spazi e quindi poca possibilità di muoversi. Io cerco di portarlo spesso al parco perchè mi rendo conto che anche lui è un bambino pigro e che deve essere stimolato a correre o arrampicarsi. Lu preferisce di gran lunga i giochi più tranquilli come le costrizioni o leggere un libro. Posso dirti una cosa però, quello che mi spaventa della scuola materna per il prossimo anno, non è tanto il confronto con gli altri bambini, nel quale sono sicura, se la caverà bene, ma il confronto con gli altri genitori; dai racconti delle mie amiche che hanno figli più grandi mi sembrano proprio loro il vero problema. Mi fa davvero ridere la competizione che si scatena tra alcuni genitori. Tipo la mamma che va dalla maestra prima della recita di Natale e le dice:" senta quest'anno mio figlio lo deve mettere davanti che l'anno scorso non lo vedeva nessuno!" o altre scenette simili...insomma io credo che la rovina dei rapporti tra bambini siano proprio i genitori e credo che non bisogna intromettersi troppo nelle loro cose nei loro piccoli problemi. Ovviamente le mie sono supposizioni, vedremo che succederà l'anno prossimo.

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    1. io per fortuna non ho ancora mai vissuto problemi con i genitori, devo dire che non ho grandi rapporti con i familiari dei suoi compagni... anche noi cerchiamo di stare il più possibile all'aperto e in grandi spazi ma quella meraviglia di mio figlio è proprio un pò imbranatello!! un abbraccio a Michi (ho una passione viscerale per i maschietti pigroni e tranquilli)

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  18. È' un bel post pieno di spunti e così' buoni intendimenti anche noi c'è la mettiamo tutta con Leo... prima di addormentarsi gli ricordiamo di tanto in tanto di fare sogni grandi ..... perché che fa grandi sogni farà una grande vita. Buon we

    Lelli Family

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    1. grazie perchè hai proprio sottolineato quello che non ero riuscita a trasmettere nel post: il bisogno di fargli capire che non è importante arrivare primi ma che si deve sempre puntare in alto, oltre i propri limiti, mettersi sempre in gioco e darsi da fare... Mica facile!!!
      bella l'idea dei sogni grandi, mi piace!
      p.s. ma quanto bello è Leo?! Biondissimissimo!!!

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    2. Grazie cara, il tuo blog ci piace molto. Ti seguiamo. A presto.

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  19. Ciao!
    Anche io grosse soluzioni e consigli non ne ho!
    Una cosa mi viene in mente, vediamo se riesco a spiegarmi.

    Mi sembra di capire che c'è chi corre veloce e vince le gare e non è mai preso e chi è più lento e quindi non le vince (non sempre). Mi piace l'idea di valorizzare anche la posizione di chi non vince, ma perchè non provare ad uscire da queste due semantiche (vincente e perdente, veloce lento etc) trovando altri interessi (non so un corso di nuoto, disegno o qualsiasi altra cosa a lui piaccia.)

    E poi se lui è più piccolo di età, credo che anche a livello fisico muscolare - nonostante l'altezza- non so magari dico una cazzata, ma anche rassicurarlo che quando sarà più grande correrà sicuramente più veloce?

    Che poi fuori è facile dare i consigli, poi da dentro più difficile metterli in pratica.

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    1. Ciao cara! ci concentriamo molto su altro, disegni, libri e bici ma lui vuole tanto partecipare, fare quello che fanno i suoi compagni e vedo in lui tutto il dispiacere di non riuscirci... ci stiamo lavorando (psicomotricità) proprio per aiutarlo a migliorare nella coordinazione e cominceremo presto il nuoto... Ma è il confronto con i pari che scatena in lui il dispiacere... In realtà è come diceva Francesca, è un dispiacere che dura un secondo!
      thanks!

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  20. Ciao cara vedrai che il tuo cucciolo quando meno te lo aspetti ti sorprendera' dagli tempo un abbraccio

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  21. quanto vorrei avere delle risposte!
    il mio primogenito ha un carattere abbastanza spinosetto e io sono già abbastanza preoccupata per quello che combinerà quando passerà alla materna. possiamo provare a essere d'esempio, a dargli gli strumenti per capire e discernere. il resto, temo tanto che sarà tutto nelle loro mani.
    in bocca al lupo a noi!

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