7 dicembre 2012

forma mentis

Ieri si è laureata una mia amica, era in corso con me e ci siamo divertite molto ai bei tempi. Lei se l'è presa comoda e sono felice che non legga il mio blog così posso dirlo senza problemi: c'è una nuova neolaureata futura disoccupata in circolazione. Non perchè lei non sia valida ma perchè la situazione è davvero drammatica.
Disoccupazione alle stelle e morale nelle stalle. Devi inventarti nella migliore delle prospettive o adattarti nella più reale delle prospettive. Viviamo nell'era del "risparmio, rinuncio, rinvio". Altro che consumismo. Poi adesso vuole tornare anche quello là. Non che gli altri siano meglio ma lui è veramente la visione più nera di futuro che il nostro Paese possa avere. Ma ve beh, al peggio siamo già abituati.
Quando mi sono iscritta all'università avevo 19 anni e troppa vita davanti, un professore di filosofia, appassionato di Freud, che amavo alla follia (era il mio professor Keating)  e voglia di fare qualcosa di "utile". Forse se ci fosse stato qualcuno a tarparmi un pò le ali ora sarei ingegnere.
E invece mi sono iscritta a Psicologia.
Mi sono laureata alla specialistica con una tesi di marketing e questo dovrebbe bastare per capire che alla mia laurea in realtà non corrisponderà mai una professione.
Il motivo per cui la mia laurea non è diventata un lavoro, crisi permettendo, è che non ci ho neanche provato. Non fa per me. Sono felice di quello che il periodo università mi ha lasciato, sono felice per le persone che ho incontrato, sono felice di aver appreso una forma mentis che nella vita ci vuole, di aver imparato a vivere da sola e averlo apprezzato tanto, di essermi riempita di dubbi sani e non.
Gli anni di studio, a parte feste/divertimenti/amori in po' burrascosi, sono stati per me davvero difficili. Non per la quantità di lavoro ma per ciò che scatenava in me quello che studiavo. Sono stati anni di forte riflessione personale che auguro a tutti. Mi sono messa in discussione e tutt' ora è un continuo work in progress. Se tornassi indietro una parte di me farebbe un'altra facoltà, penserebbe a un futuro lavorativo possibile e concreto, perdendosi così però molte cose. Un'altra parte, quella che mi piace di più, farebbe invece ancora di più una pazzia: farebbe Lettere. Dopo si vedrà.
Essere psicologi è una professione molto ostica, complicata e non credo per tutti. Non basta studiare. Il lavoro su di sè è tanto, costante e continuo, la corazza e il pelo sullo stomaco che servono per riuscire a mantenere il distacco giusto, la professionalità necessaria, sono per me impensabili. Mi conosco. Potrei farlo, ma male. Ci sono cose per cui non sono portata. Posso studiare all'infinito, fare pratica quanto vi pare ma lo sento. Sento che non sarà la mia strada mai. Di solito evito di precludermi una via ma in questo caso posso farlo con assoluta certezza.
E l'ho fatto da subito. Ho cercato altro. Ho fatto un master in tutt'altro, mi sono messa a cercare altre vie. Una l'ho trovata. Non è proprio quella che avrei voluto ma è quella che mi permette di fare la mamma. Lavoro 30 ore settimanali e guadagno una miseria. Ma non mi posso lamentare, del resto mi sento dire hai voluto un figlio sì o no?! Beh, ne vorrei anche un altro se è per questo. E conto un giorno di fare altro nella vita, lavorativamente parlando, rispetto ad oggi. La grinta ci sarebbe, l'impegno pure.
L'università dovrebbe formare e dare gli strumenti per entrare nel mondo del lavoro, non lo nego. Ma credo serva all'essere umano come individuo per crescere. E' un'esperienza che tutti dovrebbero poter fare. Si dovrebbe poter scegliere di iscriversi alla facoltà di Storia perchè si vuole studiare quello con il cuore leggero. Perchè nel mio paese immaginario non si registra, oltre a tutti gli altri dati preoccupanti, anche un crollo delle iscrizioni alle facoltà specie umanistiche come succede ora. Ma te credo che succede, capisco benissimo perchè succede. Però è un peccato. Perchè è di forma mentis che si ha bisogno. Tanto quanto di tecnici. Non dico che fare ingegneria non apra la mente, anzi, ma lui sa spiegare meglio di me cosa intendo:

Non leggiamo e scriviamo poesie perchè è carino: noi leggiamo e scriviamo perchè siamo membri della razza umana; e la razza umana è piena di passione. Medicina, legge, economia, ingegneria sono nobili professioni, necessarie al nostro sostentamento; ma la poesia, la bellezza, il romanticismo, l'amore, sono queste le cose che ci tengono in vita. 
(prof. Keating)


ok, rileggendo ho scritto tutto e niente e anche abbastanza male. Confusione. Oggi va così.

Volevo cogliere l'occasione per ringraziare Dora e Francy per avermi assegnato il premio" il Blog affidabile". Sono soddisfazioni! Non potevano farmi un regalo di Natale migliore!


17 commenti:

  1. Sono d'accordo con te.
    Anch'io sono laureata, in Pedagogia, e faccio tutt'altro lavoro. Ma se tornassi indietro rifarei la stessa scelta, perché gli anni all'università mi hanno dato ben più di un titolo di studio.
    E poi c'è mio marito. Iscritto a lettere, quando tutti si iscrivevano a ingegneria, si è laureato con 110 e lode, ed ora insegna italiano e storia, adora il suo lavoro e i suoi ragazzi lo amano (anche lui è un po' prof. Keating...). Lo invidio tanto.

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    1. vedi che lettere non è poi così una cattiva scelta?! :)
      In ogni caso l'idea era quella che sarebbe bello se tutti potessero studiare per il gusto di farlo. Per approfondire quello che ci piace senza dover pensare "e dopo che faccio?"
      Ma è una di quelle cose tante cose della mia lista sarebbe bello se...

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  2. Cara verdeacqua, condivido il tuo post fino alla fine! non sai quante volte faccio le stesse riflessioni...anche io ho fatto una bellissima facoltà: lettere con indirizzo storia dell'arte e se penso a quegli anni, ho dei ricordi bellissimi perchè l'arte si studia molto sul campo e quindi tanti viaggetti low-cost con nottate in treni espresso o squallidi ostelli pur di arrivare a quella bellissima mostra in svizzera, vacanze estive in giro per l'europa prima dell'esame di arte contemporanea, poi però ti scontri con la vita reale e sei costretta a scegliere altro e arrivano le frustrazioni e la voglia di scappare fuori da questo paese immobile....poi penso che quello che sono ora lo devo anche agli studi che ho intrapreso e che forse non avrei potuto fare niente altro....io ho solo una certezza, se potrò permetterlo mio figlio lo manderò a studiare fuori soprattutto se dovesse riprendere le passioni della sua mamma anche se prego ogni giorno che riprenda quelle scientifiche del suo papà;-))

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    1. anch'io comunque posso scervellarmi su cosa avrei potuto fare, se tornassi indietro e bla bla bla per ore... ma in realtà siamo quello che siamo anche grazie a quello che abbiamo fatto di pancia (soprattutto!!!), di cuore e di passione... Per fortuna mi viene da aggiungere!
      Io spero sempre che mio figlio possa rimanere perchè qualcosa è cambiato... (colgo l'occasione per un abbraccio al tuo pupetto!)

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    2. Bravissima Cecilia! É la frase più stupefacente che io abbia sentito negli ultimi periodi davvero! Hai detto tutto quello che ho nel cuore da tanto e per cui il cuore mi esplode quando guardo la nostra Italia bellissima e straordinaria come pochissimi altri posti al mondo e poi all'improvviso guardo i miei bambini e mi auguro anch'io che possano rimanere fieri e orgogliosi del loro Paese perché è magnifico e tutto si è migliorato! Io ed il loro padre siamo stati fortunati ad avere una situazione che ce lo permette e voglio con tutto il cuore che sia lo stesso per il loro futuro... Ti abbraccio e sono certa che il tuo percorso ha fatto di te una grande persona!
      Daniela - Lorentim (non riesco a registrarmi mai dal iPhone)

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  3. Ce l'ho!!!
    l'ingegnere intendo, quello che arte, poesia, bellezza, romanticismo... lasciamo stare, và.

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  4. Quante emozioni leggendo il tuo post... perchè sembra scritto da me! Unica differenza io ho sposato il tuo professore Keating... ho studiato filosofia quando tutti mi dicevano se ero matta... e purtroppo lo ero, ero innamorata matta della mia facoltà e lo sono ancora perchè la studierei a vita! Ma nel mondo del lavoro è dura, troppo... e così sto pensando seriamente di iscrivermi a qualche università o corso, che possa darmi qualche sbocco più mirato... studiare mi piace, devo vedere se riuscirò a conciliare tutto! E come si nota forse sono matta ancora adesso :)

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    1. hai sposato un prof keating??? meraviglioso!

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    2. non proprio... ho sposato un marito splendido che però non è filosofo. Il prof. Keating è la mia metafora del percorso di studi che avevo scelto :)

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  5. Eccomi! Laurea in lingue e letterature straniere e.... Lavoro nella finanza! ;-) ma rifarei esattamente cio' che ho fatto! O forse farei la tua facolta', io mi sento portata x psicologia! Facciamo cambio ;-)

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  6. Che bel post, che sottoscrivo in pieno!
    Ho rinunciato agli studi che desideravo perché non mi potevo permettere nè liceo nè università, ho imparato bene le lingue e mi sono state utilissime.
    Avessi potuto mi sarei iscritta proprio a Storia, a prescindere dall'utilità. Non a caso è anche la materia preferita da PdC ed i suoi insegnanti si sono sempre stupiti di una simile passione anche quando era più piccolo.
    E' proprio per questo che ho sempre lavorato tanto, perché volevo che potesse scegliere cosa studiare come esperienza formativa e non necessariamente come veicolo verso il mondo del lavoro.
    Non per nulla lui vuole fare il classico e poi fare storia, ma ha deciso che da grande farà il ristoratore e sta imparando a cucinare...

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    1. mi sembra ottimo visto che lo chef è una delle professioni del futuro!! il mio ha quasi tre anni e passa la giornata a cucinare;-))

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    2. è anche facile trovare una fidanzata se sai cucinare!!!

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  7. Credo che lavorare come psicologi e farlo bene non sia facile, non solo da un punto di vista crisi-lavoro, ma anche da un punto di vista personale.

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    1. assolutamente, non è un lavoro per tutti. credo sia uno di quei lavori di responsabilità dove non basta studiare, bisogna essere anche un pò portati... La vera empatia è quasi un dono!

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  8. grazie! credo sia proprio questo il trucco... con una laurea così si può finire a fare di tutto!

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