22 ottobre 2012

???


Com'è che due persone che vogliono stare insieme non fanno altro che farsi del male? 
Com'è che due persone che vorrebbero stare bene non fanno altro che annullarsi a vicenda? 
Com'è che due persone possono gestire tutto questo quando c'è un bambino?
Come si fa?
Perchè si arriva al punto di pensare di lasciarsi dopo tutto quello che si è costruito?
Quand'è il momento di dire basta?
Come si fa a prendere una decisione così quando tuo figlio si sveglia la mattina e la prima domanda che fa è: "oggi tiamo tutti insieme?"
Si può ripartire?
Perchè non si è più squadra ad un certo punto? 
Come si fa a non fargli percepire l'abisso che si sta creando tra la mamma e il papà?
Come possono due persone razionali che sanno che stare insieme potrebbe essere bellissimo non riuscire a renderlo tale?
Come si fa a trasformare la rabbia in amore? L'amore che c'era, quello che vorresti ci fosse ancora. Quello che speri ci sia ancora.
E' vero che se non stai bene con te stesso non starai mai bene con l'altro? Ma perchè l'altro non può aiutarti a star bene con te stesso?
Dov'è il confine tra quelli che sono problemi solo tuoi e che devi risolverti da sola e quelli che sono problemi nostri?
Da dove si ricomincia ad essere un supporto e non un ostacolo?

???

39 commenti:

  1. Che domandone oggi... se stai parlando di una situazione che vivi personalmente mi dispiace proprio sentirti così.
    Ma credo che tutte abbiamo passato la stessa cosa, prima o poi. A me è successo un po' con Dede, ma soprattutto con l'arrivo di Marco. Una crisi grossa, profonda, una rabbia dentro... per cosa? me lo sono chiesta tante volte.
    Credo che l'unica risposta sensata sia che (nel mio caso) la rabbia è legata al fatto che "loro" non ti aiutano come avresti bisogno. Non puoi mai staccare la spina, perchè se alle cose non ci pensi tu, sei sicura che non ci pensa nessuno.
    E allora non riesci a sentirti una persona libera.
    E allora ti arrabbi.

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    1. Si', osservando le altre coppie mi pare proprio sia cosi'. Come si sopravvive? Avete consigli?

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    2. Mi accodo, i diversi tempi di reazione ai problemi quotidiani sono ciò che affligge anche le coppie più rodate (per noi sono oltre 22 anni). Qualche volta è più pesante di altre, per ora la nostra barca ondeggia ma resiste forse perché abbiamo superato tormente molto violente. Ma le domande tornano, sempre, ogni volta occorre rispondere. In due.

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    3. Per fortuna lui c'è sempre stato, è sempre stato un papà mlto presente e il peso che si prova non è dovuto ad una mancanza di aiuti... ma una mancanza di coppia. Non sono alla ricerca della passione adolescenziale ma sicuramente vorrei di più, mi serve di più. Per sentirmi viva, libera. Più parole, più momenti a due, più entusiasmo. Più confronto, più desiderio, più attenzioni. Più cura. E non riesco a dare quello che vorrei perchè sono arrabbiata. Sono arrabbiata perchè non mi sento apprezzata, perchè mi sento messa messa da parte, ultima. E' un pò un cane che si morde la coda... Si deve essere in due.
      Grazie, grazie davvero per le vostre parole...

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    4. Cerca di creare momenti a 2... Nn riesci a fare un weekend solo per voi 2??? Penso che ogni tanto ci voglia... E poi scrivigli una lettera e fagli capire cosa vuoi, magari si impegnera... Ne avete parlato di questa cosa? Se tu nn dici nulla nn puó indovinare.. No???

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  2. spero proprio che sia una riflessione in generale e non che tu stia vivendo personalmente questa situazione...
    ogni tanto mi sono chiesta anche io qualcosa del genere, specie in quei giorni in cui uno litiga (sempre per delle cavolate) e gli sembra di non sopportare più quella persona... poi però per fortuna tutto passa, si chiariscono le cose, e tutto torna normale... e allora ti rendi conto che non ne valeva la pena di quel litigio e quelle preoccupazioni...
    però quando ci sono cose più serie, motivazioni più grosse tutto è diverso...
    io ho sempre pensato che l'importante è il dialogo... parlare più che si può e chiarire sempre tutte le incomprensioni anche quelle piccole... cercare di spiegarsi, cercare di capirsi, sforzarsi di venirsi incontro, entrambi...
    il momento di dire basta va iniziato a pensare quando non si possono più fare queste cose, quando vivere sotto lo stesso tetto ci fa violenza morale, quando non c'è più felicità e amore... però cacchio è difficile... va valutata bene la cosa...da caso a caso..

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    1. le crisi spaventano quando non si riesce più a far passare le "cavolate"... sono tante domande e non ho risposte o meglio non riesco a trovare la soluzione... piano piano continuo a cercarla...

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  3. Le crisi arrivano perchè si è diversi, perchè quando l'amore si stanca e si siede prendono il sopravvento la stanchezza, emergono le differenze, i dolori. Cicatrici sopite, parole strozzate. Scrivi, scrivi lettere d'amore, perchè se c'è stato, forse c'è ancora. Chiedi con il cuore al compagno che è il padre di tuo figlio, all'uomo che amavi, chiedigli di tornare indietro da da dove si tyrova. Ma solo se entrambi si è disposti a farlo questo salto reciproco.
    Io sto saltando.
    Ti abbraccio
    Raffaella

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    1. vorrei riuscire ad avere la forza di saltare, ma in questo periodo è davvero difficle, come se un pò ti dessi per vinta... Ma so che devo farcela, in qualche modo... Grazie grazie grazie...

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  4. Tante domande, ma l'interrogativo sembra uno solo.
    I figli ti obbligano a valutare tutto in un'ottica diversa rispetto all'essere soli a decidere e questo a volte è un bene, a volte no.
    Sicuramente loro vogliono la famiglia e sicuramente non si pongono il problema se i genitori siano felici insieme oppure no, quindi bisognerebbe riuscire a scindere il genitore dal compagno, ma è impresa ardua.
    Credo che ognuno di noi abbia il proprio punto di non ritorno, quello in cui dice basta, bisogna capire se ci si arriva perché era inevitabile, o per incuria, cioè se si poteva far qualcosa per fermarsi prima.
    Bisognerebbe capire cosa si mette in gioco e cosa si guadagna e si perde.
    Ogni rapporto ha bisogno di compromesso ed i problemi quotidiani mettono a dura prova la solidità di una coppia.
    Ma non credo esistano ricette universali, credo ognuno abbia la propria strada. E credo che ogni tanto bisognerebbe fare il punto insieme.
    Dove siamo? Dove stiamo andando? Dove vuoi andare, tu?

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    1. spero di non essere ancora arrivata al punto del non ritorno, spero di riuscire a frenare prima e girarmi indietro... Lo spero per me ma soprattutto per mio figlio. Perchè in parte credo di doverglielo. Il problema è che non so dove voglio andare. Ci sono io, solo io, e poi c'è l'io mamma, e le direzioni spesso non coincidono...

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  5. Qualcuna te lo ha già detto: il bivio arriva per tutti!!! o dentro o fuori il gioco della grande famiglia!!!
    Si arriva tutti ad un punto in cui ci chiediamo: dentro o fuori? gioco ancora! non ho più voglia di giocare!!!
    Capita a tutti quella domanda: ognuno di noi sceglierà!
    la domanda è legittima... la risposta è solo quella che ti fa star meglio... e ricorda: non c'è solo o bianco o nero... ci sono mille sfumature di colore!!!!
    rispondi, agisci, prendi il toro per le corna oppure aspetta, medita, stai in silenzio... qualsiasi cosa farai sarà quella giusta: non avere dubbi!!! Non si può sbagliare in queste situazioni...
    Un abbraccio verdeacqua come piace a te

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  6. spero tanto che sia una riflessione generale e non personale,mi dispiacerebbe molto...cmq ho un'amica che si è appena separata dal compagno con una bimba di 4 anni,ma li il problema è che non c'è mai stato amore ne voglia di trovarlo..
    per quanto riguarda quello che dici te secondo me si si può ripartire,ma le cose bisogna volerle e in questo caso si deve essere in 2 per riuscirci.
    Ricorda che anche la rabbia è un sentimento,se ci fosse indifferenza sarebbe la fine,tutto sta nel convertire questa rabbia nuovamente in amore.
    un abbraccio

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    1. spero davvero che la rabbia non diventi indifferenza, lo spero davvero...

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  7. Il vero mistero della vita forse non e trovare il Principe ma trovare la sintonia insieme a lui!
    Tutti siamo diversi,non perfetti con delle relazioni imperfette, dunque a volte ci perdiamo tra le mille domande del nostro subconscio. Ma la vita forse è bella per questo, perché ci sono dei problemi, perché in una maniera o altra sempre troviamo una soluzione.
    Un abbraccio!

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  8. Personalmente penso, dopo 26 anni di matrimonio e una grossa crisi dopo la nascita della seconda figlia, che si possa andare avanti se si ha voglia di dare una svolta al proprio matrimonio e farlo crescere. Non ci sarà la grande passione dell'adolescenza, ma ci sarà la consapevolezza di essere sempre in due ad affrontare la vita e a condividere la stessa strada. Bisogna saper vedere i bisogni del proprio compagno e rinunciare ai propri egoismi, bisogna parlare anche se l'altro sembra non capire, bisogna trovare uno spazio, anche piccolo, dove i figli non ci sono. Bisogna insomma essere in due. Io nei momenti peggiori ho pensato che se per amore mi ero sposata, quell'amore non poteva essere perso per sempre.
    Cris

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    1. Trovare uno spazio anche piccolo, dove i figli non ci sono e dove si cerca di dimenticare i problemi... ecco è proprio quello che mi manca, che mi manca da morire... In tre siamo grandi, in due non ci riusciamo... Grazie Cris per le tue parole, sono ventate di aria fresca...

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  9. Non so se ti riferisci a qualcosa di personale anche se il tono lo sento come un grido d'aiuto più che come una distaccata riflessione. L'amore è un dono: arriva quando meno ce lo aspettiamo e non lo possediamo mia, da qui tutti i tuoi perché. Proprio per questo noi possiamo solo metterci i nostri mezzi, il primo dei quali è continuare a stare laddove esso ci può raggiungere. Se ci si separa diventa più difficile. Il secondo è la pazienza, ma forse fa parte del primo... spero di non essere stata troppo perentoria per te e di averti in qualche modo incoraggiata.

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    1. sicuramente c'è molto lavoro personale che devo fare, sicuramente devo imparare ad avere più pazienza, a predicare e razzolare bene, a fermarmi. Ci vuole coraggio, ci provo, ci sono solo giorni in cui sembra così difficile....

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  10. Una volta ho letto da qualche parte che se non si possono cambiare le cose, bisogna cambiare il nostro atteggiamento vs di esse. Se alla base c'e' progettualita' e impegno le crisi si possono superare. Altrimenti meglio separarsi e stare da sole ma serene. Ma prima e' chiaro che bisogna fare di tutto ma di tuuto x tenere unita la famiglia.

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    1. E' proprio lì che devo lavorare... su di me... perchè conto sempre troppo sull'altro, mi affido e mi aspetto... devo fare da me, speravo di poter avere un appoggio in più ma non è così semplice...

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  11. Questo post non è un post qualunque, non per me, per lo meno. Avrei tante parole da dire, ma non ora, non sono lucida abbastanza per farlo e non sarei d'aiuto ma solo fonte di confusione. Lascio scorrere i pensieri per un po', e prima o poi, ripasserò di qui. Un abbraccio grande grande

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  12. Perché si cresce, a volte uno dei due n po’ più fretta e l’altro rimane indietro.
    Perché la quotidianità e la stanchezza sono sempre dietro l’angolo.
    Perché ci sono sempre equilibri da ridefinire.
    Perché ci aspettiamo qualcosa ma spesso non arriva.
    Perché ci teniamo tutto dentro e non riusciamo a mettergli il cuore in mano.

    Ti abbraccio…

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    1. ridefinire è proprio qui il difficile e necessario...

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  13. Quante domande, che prima o poi tutti ci poniamo, ad un certo punto.
    E' sempre così difficile, sembra facile, ma costruire ogni giorno una famiglia felice e nello stesso tempo non dimenticarsi se stessi in cantina è un impresa degna di medaglie!
    Io vorrei dirti delle parole di sostegno, darti delle soluzioni, ma credo di non averne.
    Io ho appena imparato che per quanto io voglia questa mia famiglia non sono disposta a buttare via pezzi di me. Ho appena capito che per essere felice, davvero, ho bisogno anche di me stessa e che io, mi appartengo prima di appartenere a qualcun'altro.
    Insomma, ti ho solo confuso le idee ancora un po di più!!!
    Un abbraccio.

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    1. la confusione ormai regna sovrana ma le tue parole sono sicuramente giuste... so che dovrei ripartire da me prima che da noi... prima o poi ci riuscirò e sicuramente vedere come ce l'hai fatta è fonte di ispirazione!

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  14. C'era una frase di una canzone di De Andrè che mi tornava spesso in mente i primi tempi che è nato Deddè e poi quando è nata Chiara "ma dove, dove, dove è finito il mio amore" sembrava così, che avessi perso le energie e tutto l'amore che potevo dare, non mi sentivo apprezzata, sentivo tutto il carico di responsabilità su di me, nonostante lui mi aiutasse tantissimo e lo sentivo vicino c'era qualcosa di diverso che stava nascendo, la coppia con loro in mezzo :D e l'amore poi è tornato con tutta la sua forza! Parlandone con lui sempre, spiegandogli i miei momenti no e le mie preoccupazioni. So che ogni coppia è a se stante, ci sono momenti di crisi ma se affrontati parlando serenamente delle nostre preoccupazioni e dei nostri bisogni credo che possano essere superati. Un abbraccio!

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    1. sono andata a riserntirmi quella canzone... la coppia con loro in mezzo... è proprio così... spero riusciremo a fare come voi...grazie, ci voleva!

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  15. Prima che arrivasse il piccolo A con noi ho trascinato mio marito da uno psicologo della coppia...volersi bene non basta se non si trova il modo di comunicare profondamente. È stato un percorso che ci ha fatto piangere, ridere, arrabbiare. Ci ha resi consapevoli dei giochi malati tra noi e le nostre famiglie di origine. Non è comunque facile, ogni giorno bisogna scegliersi nuovamente...ma lo consiglierei ad ogni coppia. Un abbraccio forte!!!

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    1. vorrei tanto anch'io intraprendere un percorso di terapia insieme, con qualcuno che ci dia degli strumenti... purtroppo lui non vuole neanche sentirne parlare in questo momento... spero di riuscire a fargli cambiare idea...

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  16. Nelle tue domande,io,ho trovato delle risposte! Trovo sconvolgente il fatto che in tante[troppe]si inneschi questo tipo di complicato rompicapo!Ti auguro di uscirne vincente(qualunque sia la strada che prenderai). Un abbraccio virtuale..ma sincero!

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  17. L'arrivo di un bimbo scombina tutto. Io ho un'esperienza di coppia lunghissima (siamo assiene dal 92) ma dopo l'arrivo della bimba tutto è cambiato e a volte è stato difficile. E' vero che mancano spazi, e vero che a volte sei arrabbiato e non capisci bene con chi, ma di fondo con te stesso, è vero che certe cose sono sempre e solo sulle tue spalle, ma a volte è inevitabile.

    Una cosa che ci ha fatto bene è stato imparare a condividere i nostri sentimenti e lavorare molto sui nostri bisogni di singoli, cosa che poi permette un equilibrio di coppia: quando uno solo ha un problema l'altro lo può supportare, ma quando tutti e due sono in un momento di bisogno di ascolto è quasi impossibile che riescano a dare all'altro quello di cui per primi sentono carenza e si finisce per allontanarsi.

    Sarebbe bello poter avere spazi dedicati ma, almeno per noi, non è possibile, per cui avere almeno strumenti a supporto del nostro rapporto è stato fondamentale, ci ha aiutato molto lavorare con la "Comunicazione Non Violenta" di Marshall Rosenberg, in questo modo abbiamo imparato ad essere più consapevoli e responsabili dei nostri sentimenti e bisogni, cosa che ci ha permesso di accogliere vicendevolmente quelli dell'altro smettendo di sentircene accusati o responsabili. Non è come una formula magica ma aiuta parecchio.

    In bocca al lupo! :)

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    1. i bisogno sono infatti gli stessi ma nessuno riesce a dare all'altro quello che vorrebbe ricevere... è un cane che si morde la coda... Il tuo consiglio è molto utile e cercherò di scoprire qualcosa in più a riguardo, grazie!

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