17 gennaio 2013

Quando mi ammalo divento peggio di un uomo malato

39 di febbre e zero energie. Molto meno di zero. Non mi sono mai ammalata tanto in vita mia come da quando sono mamma. Tutte le influenze degli ultimi tre anni, tutti i virus intestinali e tutti i mal di gola li ho fatti. A volte addirittura solo io. E non ho ancora imparato a fare la malata. Ogni volta non riesco più a fare nulla. Per fortuna c'è Lui. Quello Grande. E quello Piccolo che capisce. Sono fortunata.

Ma anche un pò sfigata. Ieri, mentre la mia temperatura corporea toccava i 39.4 e non voglio neanche immaginare cosa sia avere la febbre a 39.5, la sottoscritta lamentosa avrebbe dovuto fare la visita pre IUI.
Abbiamo deciso di andare avanti. Una decisione così la devi riprendere ogni volta che si pone la questione. A priori lo sai, ma poi sei di fronte alla cosa. Diventa come materiale. Sei arrivato.
Non è tanto il fatto che si tratti di procreazione medica assistita, ma che si tratti di una più concreta possibilità di avere un altro bambino. Noi lo vogliamo un altro bambino, non è questo che è in discussione.
Noi possiamo permetterci un altro bambino? Questa è la questione. Non parlo dei costi che la PMA comporta, una fivet ora come ora sarebbe impensabile, ma possiamo permettercelo davvero? Sono tutte balle quelle che sostengono che un bambino si può tirare su con niente, te ne accorgi al primo acquisto di pannolini e diventa un crescendo fino all'asilo nido. Siamo fortunati perchè lavoriamo ma siamo sostenibili a malapena in tre. Siamo pieni di idee e progetti per migliorare, per cambiare, per liberarci un pò dall'ansia che i problemi economici o meglio la mancanza di possibilità portano con sè.
Sto benedetto futuro.
E qui arriva il secondo dilemma. Su quante cose ci possiamo concentrare? Qui ci si pone la bellissima e complicatissima domanda di Nina (la sua conchiglia) "Ma tu un figlio lo vuoi adesso?". Perchè tante sono le cose che ti frullano per la testa tra case e progetti lavorativi, che per noi tra l'altro potrebbero voler dire cambio di vita radicale. Che fai ti butti?!
Perchè da una parte c'è il tempo che passa e tu vivi con la sensazione di non andare da nessuna parte. E anche se stai ferma lui passa. Dall'altra parte c'è la cosa più importante e che è la prova vivente del tempo che passa: tuo figlio. Deve venire prima della ricerca di un secondo figlio. LUI C'E'. Perchè non puoi togliere a lui, perchè lui merita le tue energie e le tue fatiche ma soprattutto i tuoi sorrisi.

Io un figlio lo voglio adesso a patto di essere capace di mantenere il giusto equilibrio.
Perchè io sono fortunata e questa meraviglia che ho già tra le mani è il mio tutto. Lui e il suo coraggioso papà, che sa sempre stare con i piedi per terra e che mi fa ragionare. Io amo un uomo che mi fa pensare. Forse lo amo proprio per questo. Lo amo perchè alla fine, nonostante le discussioni e gli scontri è con me, perchè in fondo lo vogliamo entrambi, io d'istinto lui con la testa.

Se passa questa benedetta influenza facciamo la IUI a giorni. Altrimenti se ne parlerà il prossimo mese.
Ci siamo dati un limite. Se non funziona andremo avanti con tutti i nostri fantastici progetti. Se funziona avremo un fantastico progetto in più.
Questa cosa non mi toglierà niente. Potrebbe solo aggiungere.
Io ci credo sempre.

18 commenti:

  1. Questo post, scritto di "pancia" come dice di me un mio amico torinese, mi ha emozionato!
    Io ho un bimbo solo e nn ho avuto il coraggio data la mia età (42 anni) di farne altri ma mi sono sempre chiesta come sarebbe stato averne altri...li avrei amati come il primo? gli avremmo dato tutto ciò di cui hanno bisogno (economicamente)?...nn potrò mai sapere come sarebbe stato ma affrontare la vita con ottimismo è la via giusta secondo me.
    Un abbraccio e buona guarigione,
    ad maiora semper! :-*
    Marinella

    RispondiElimina
    Risposte
    1. come sempre grazie per le tue belle parole Marinella! <3

      Elimina
  2. insieme condividiamo il sogno bimbo. anche io ci penso sempre, soprattutto perché so quanto sia bello condividere la vita con un fratello o una sorella. L'anno scorso ogni mese mi sentivo più depressa per il fatto non riuscire a realizzare questo grande sogno. Ora, ancora ci penso, e penso che a 38 anni il tempo rimasto è poco. Però devo pensare a lui, a quanto sia meraviglioso vederlo crescere e a quanto siamo già fortunati ad averlo con noi e cerco di pensarci di meno. Come dici tu, se non succederà andremo avanti con altri fantastici progetti;-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. il tempo va vissuto. in un modo o nell'altro. basta non aspettare lasciandolo passare. ti auguro tutto quello che vorrai e di goderti al massimo tutto quello che hai. Un abbraccio

      Elimina
  3. hai già iniziato, con queste domande (legittimissime) a fare un altro figlio... del resto la maternità inizia nel desiderio e nella paura! ora pensa a guarire e a tornar forte: ti aspettano tanti progetti!!!

    RispondiElimina
  4. No un figlio non si tira su con il niente...ci vuole tanto, a volte molto, ma la cosa primaria e' il desiderio di farlo. Tu ce l'hai quindi tutto andrà bene!!!!

    RispondiElimina
  5. Sono riflessioni legittime, che tutti i bravi genitori si pongono, mettere al mondo in figlio comporta spese e porsi la domanda se si può crescere nel migliore dei modi un'altro figlio e' più che giusto.

    RispondiElimina
  6. Grazie della citazione e sono contenta che la mia conchiglia, anche a distanza di tempo, ti sia d'ispirazione e riflessione. Perchè la scelta di un figlio deve essere una scelta consapevole. Ti auguro di rimetterti presto e... il resto lo sai no? :D

    RispondiElimina
  7. Un secondo figlio, anche io ci penso e mi pongo le stesse domande, ma dal tuo post si capisce che le risposte tu, già le hai...in bocca al lupo!

    RispondiElimina
  8. anche io mi pongo sempre le tue stesse domande.
    Un abbraccio.

    RispondiElimina
  9. Saro' sincera: un secondo figlio e' molto appagante ed e' come la chiusura del cerchio ma e' anche tanto faticoso, soprattutto quando lavori tutto il giorno come me, almeno questa e' la mia esperienza. Ti auguro di trovare quello che cerchi!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. mi sa che è sempre un diagramma inversamente proporzionale: più c'è "appagamento" più c'è fatica...

      Elimina
  10. Ti leggo da un po' ma credo di non averti mai commentato. Anche io ho un bimbo di 3 anni (concepito grazie alla fecondazione assistita) e mi domando spesso se desidero dargli un fratellino o una sorellina. D'istinto dico di sì ma poi nascono mille dubbi: economici e organizzativi certo, ma anche psicologici. So bene per esperienza quanto sia difficile dal punto di vista emotivo la ricerca di un figlio, e mi domando se questo non sottrarrà necessariamente parte della mia attenzione dal figlio che ho già. Per ora ho rimandato la decisione ma so bene che prima o poi dovrò per forza farci i conti. ti abbraccio!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. grazie per aver lasciato le tue parole qui. Credo tu possa capire ancora meglio di me quello che intendevo e credo davvero che il tutto stia nel mantenere l'equilibrio. almeno questo è quello che cerco di impormi. Per tutti, per mio figlio in primis ma anche per me. Siamo fortunate e tu lo sai <3

      Elimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.