Mi mancano le parole. Ci sono mille mila cose che vorrei
dire ma è come se non sapessi come si fa.
E' che non so spiegare. Non trovo il come.
Non è che non sono capace è che il tempo scivola via e le cose
passano, cambiano ed eri appena riuscita a capire cosa e a tradurlo in un come
che di nuovo si riparte.
Il tempo. Ecco, ancora e sempre, amore e odio. Mi manca per
poter fare quello che voglio, ma forse qui è più una mancanza di aiuti e
finanze nonchè di confusione su cosa si vuole, mi sfugge di mano troppo
velocemente e di colpo è quasi Natale anche se ieri era inizio settembre, mia
figlia non ha più un lettino da piccolina e mio figlio si arrangia sempre più.
Soffro questo passare veloce perchè mi sembra di non avere il giusto tempo per
fare. Per migliorare come madre, come persona, come tutto. Per imparare. Per
nuovi progetti. E se da una parte faccio dall'altra perdo una mare di tempo a
pensare al fatto che sono in ritardo.
Lo sono la mattina e non ho il coraggio di guardare maestre
e colleghi in faccia quando mi presento sempre ultima, lo sono rispetto ad
altri e alle idee, ci arrivo dopo e a volte non ci credo abbastanza, lo sono
nel fare e soprattutto nel mantenere le promesse, lo sono nei confronti dei miei
figli, delle loro richieste e delle cose che so mi mancheranno. Sempre in ritardo.
Non ho più un qualcosa che cerco disperatamente, mia figlia
mi ha fatto fare pace con quella parte di me sempre affannata e bisognosa, so
quanto mi impegno, mi sono chiarita le idee su moltissime cose, insomma, si sa, lo dico da tempo, sto bene.
Anche per questo mi è difficile trovare le parole. Questo
spazio quando si trattava di condividere la mia ricerca, il mio dolore e le mie
difficoltà mi calzava a pennello, era facile e di sollievo.
E invece la felicità non la so raccontare. E' così semplice,
piccola, malinconica, mia.
Non vi posso però nemmeno dire che la vivo. Sono una
complicata anche se c'è una consapevolezza diversa da un tempo, se volete
chiamarla maturità fate pure, oggi è il mio compleanno e del resto 35 non sono
più 30, ma la felicità bisognerebbe saperla mettere in atto. Non basta averla. Perchè sapere che c'è, sentirla, e non riuscire a godersela, è spesso una fregatura.
Per questo a volte mi sembra di perdermi nel classico
bicchiere d'acqua, proprio perchè le fatiche quotidiane e la loro ripetizione
prendono il sopravvento, e nonostante alla mia veneranda età ormai sappia che una
soluzione poi si trova, mi sembra spesso di non vederne la fine, e annaspo.
Poi passa.
Poi torna. Poi passa. E poi ti sembra che sia andato tutto così in fretta.
Non
è tutto oro quello che luccica ma è anche vero che non tutto quello che luccica
deve essere oro per forza, no?!
Non so se sono dove sognavo di essere ma so che mi piace
stare qui e mi piace quello che mi circonda. Cambierei un sacco di cose ma
questo sarà sempre così. Però ho delle basi solide. La felicità ha talmente
tante declinazioni che ci sta che a volte si confonda un pò, si perda o si
metta in un angolino.
Per cui mi lamento ancora sempre tanto, mi piango addosso e
mi butto giù facilmente anche se in realtà sono felice.
Lo dico a te, che spero ti fermerai a leggere, perchè so di
dovertelo ricordare.
Con confusione, come sempre, buon compleanno a me.
Buon compleanno a te, che hai la mia stessa età (io però vado per i 36 tra poco) e hai vissuto la stessa ricerca del secondo figlio (che per me sono stati seconda e terzo insieme). Capisco quel che intendi. Anche io mi sento più "risolta" ma sempre in affanno, più felice ma sempre incapace di fermarmi ad assaporare la felicità come si conviene. Insomma, forse c'è chi la complicazione ce l'ha nel DNA
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