22 novembre 2016
Mi si è accesa la lampadina.
L'altro giorno ho realizzato una cosa. Ero in macchina, incredibilmente sola, e ascoltavo senza troppa attenzione l'ennesima trasmissione radiofonica sulle elezioni americane. Ero stanca e nervosa, tanto per cambiare.
Poi mi si è accesa una lampadina.
Non ho avuto l'intuizione del secolo e anzi ne hanno parlato e scritto molti prima di me.
Ma l'ho realizzato per davvero IO.
Forse tutto quello che sta accadendo ha un solo obiettivo. E potrebbe essere una cosa buona. Forse questo nuovo modo di essere politica, di intendere la società, di vedere le cose, i popoli, i confini, la gente, che sta dilagando a macchia d'olio è davvero l'espressione di un disagio reale che c'è. Sì, lo so, non ho scoperto l'acqua calda, ma l'ho realizzato. Non sono tutti impazziti, semplicemente sono cose che si pensano davvero così. L'idea che gli uomini siano fatti così, che il diverso è solo per questo una cosa negativa, che la colpa è sempre degli altri, che i muri sono le soluzioni, che il denaro è tutto, che la forza è la via maestra e l'intolleranza tollerata, che ci siamo prima noi e che possiamo permetterci di dire come dovrebbero agire gli altri, che la propria libertà è un pò più libertà di quegli degli altri. E' reale. E no, il mondo non è come la mia campana di vetro. Che è facile giudicare per me, io che per prima poco tollero gli intolleranti.
E allora forse è un bene. Sì perchè non possiamo più far finta di nulla. Forse è la volta giusta che ne nasce qualcosa di buono. Forse reagiamo per davvero questa volta. Tutti, che in realtà siamo piccoli ma insieme possiamo essere tanti.
Il mondo può essere meglio di così, lo deve essere.
E abbiamo una solo mezzo per renderlo tale.
I NOSTRI FIGLI.
Non so come si fa nel concreto. So che non salverò il mondo, ma farò in modo che un giorno possano riuscirci loro.
Insegniamo, diamo il buon esempio, giudichiamo meno e cerchiamo di capire di più, impegniamoci ancora e ancora, raccontiamo le cose in cui crediamo, seminiamo bene, educhiamo alla libertà. Ho la presunzione di credere che una persona educata alla libertà non negherà mai la libertà a nessuno, che saprà riconoscere che tutti ne abbiamo il diritto, tutti allo stesso modo. Perchè siamo tutti la stessa cosa, ognuno a modo suo.
E che l'unico modo per essere liberi è trovare il giusto modo di convivere. Senza muri, pregiudizi, donne e uomini. Con rispetto.
Quindi dai, tutti insieme, impegniamoci ancora un pò di più. Che si facciano le basi di questo mondo migliore.
Partiamo dalle fondamenta.
Dall'inizio.
Cominciamo dai nostri figli.
Non amiamoli solo perchè sono loro. Amiamoli per il mondo di domani. Con l'obiettivo del mondo di domani. Senza porci limiti.
Ho questo post in testa da giorni. Volevo che fosse perfetto. Che non risultasse banale, scontato, sempliciotto e buonista. Ma sarebbe rimasto sempre e solo mio se avessi aspettato ancora. E' come per la fotografia, ci sono cose che non so fotografare. Ci sono tramonti di cui non saprò mai rendere l'idea. Ci sono espressioni dei miei figli che non rendono se statiche. Ci sono paesaggi che non riesco a contenere dentro una lente e colori che non si possono catturare. Ma nella mia testa quella foto c'è sempre. E' chiara, è come volevo. E poi questo post doveva essere una cosa di pancia, appena avessi avuto il poco tempo necessario, ascoltando una bella canzone, da sola, io e la tastiera. Quindi è uscito così. Un pò banale e scontato, ma limpido nella mia testa.
Cominciamo dai nostri figli.
Su, dai, partiamo dal futuro.
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Proprio oggi pensavo che si...voglio insegnarLe ad essere diversa, proprio nel senso che hai colto tu. Tollerante, libera, aperta al diverso, rispettosa, curiosa. E tanto altro si.
RispondiEliminaE siamo gia` in due.