30 marzo 2016

Sono felice per lui.


Oggi leggevo questo e realizzavo che non c'entrava niente con Lui.  (è un post datato, arrivo spesso e volentieri in ritardo, ma arrivo, lo ripeto sempre anche a mio figlio. Poi ci sono parole messe insieme che vanno bene ieri, oggi e domani, universalmente).
Quindi cari padri che lavorate troppo sappiate che Silvia ha ragione: ci sono cose che non tornano indietro.

Lui i suoi figli se li prende, se li gusta, se li vive. Oh sì. Lavorando come un matto ma tornando sempre subito da loro.
Tutte le sere a cena lui c'è.

Entra in casa e Lei lo abbraccia forte, con il suo tao, tao, tao urlato a gran voce. Lui non gli lascia nemmeno  il tempo di togliersi le scarpe ed è già lì che chiede a cosa giochiamo, a cosa giochiamo, a cosa giochiamooooo???
E lui si toglie le scarpe, abbraccia e gioca.
E sono felice per lui.
Anche per noi certo ma soprattutto per lui.
Perchè non avrà rimpianti.
Non si sarà perso quasi nulla dei suoi figli.
Sarà tanto quanto me.
Lui c'è, c'è stato e ci sarà.
E loro lo sanno. E io lo so.
Il tempo che scappa via lo sente eccome. Lo sente il suo collo sempre dolorante sotto il peso dei tanti pensieri che gli fanno compagnia, lo sente il suo fisico provato dalle notti non più notti, lo sento io in noi.
E se il noi a due a volte sembra annaspare quello a quattro no.
Siamo una squadra fortissima, tu lo sai.

Love you.

12 commenti:

  1. La squadra a due annaspa la squadra a quattro vince. Direi che è questo l'importante, una squadra a quattro che funziona e chi la batte più!!! ???

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  2. Anche io sono contenta per il mio Lui, che se qualcosina all'inizio se l'è perso, ha subito capito quanto gli pesava ed ha fatto dietrofront cambiando tante cose, facendo più fatica, avendo più sonno ma essendo più felice. E infatti Loro lo adorano e sono felice di quanto le faccia ridere, di quanto sia capace di farle divertire e di tutto l'amore che dà senza riserve, in quel modo che gli è inevitabile e gli lascerà una bellissima eredità.
    Anche quando litighiamo, anche quando lo detesto, non smetto mai di pensare a quanto siano fortunate le mie figlie.
    Grazie Ceci! :-))

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    1. esatto, io arrivo a detestarlo tantissimo ma mai se lo penso con i nostri figli... Grazie a te ;)

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  3. Ora i figli sono piccoli e la squadra a quattro prevale, poi cambierà di nuovo, probabilmente, l'importante è che squadra sia!!
    E bravo lui!

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  4. Bellissimo post Cecilia! E bellissime parole da sentirsi dedicare. Come dicono i commenti qui sopra, l'importante è saper fare squadra, verranno tempi più tranquilli per godersi anche quella a due. Un abbraccio e complimenti al papà!

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  5. BELLA SQUADRA!
    a volte vorrei che lei e lui trascorressero più tempo insieme. A volte succede, che vanno a farsi una passeggiata, o che giocano insieme (quelle poche volte che io con la mia presenza li lascio liberi, anche di litigare). Miglioreremo, dai :-)

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  6. "E se il noi a due a volte sembra annaspare quello a quattro no."...la posso fare anche un po' mia questa meravigliosa sintesi? (sostituisco il quattro col cinque...e il risultato non cambia). GRAZIE per questa bellissima riflessione

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  7. E' un bellissimo post, davvero, di padri del genere c'è una certa carenza purtroppo. Forza 4! :-)

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  8. bellissimo post e bella riflessione
    osservarli e gustare la loro felicità fa bene anche a noi
    io quando li guardo giocare gli occhi mi si riempionodi gioia e a volte di lacrime...padri come lui come loro sonspeciali e se a volte si fatica a stare al passo cn loro abbiamo comunque la certezza che per i loro figli ci saranno sempre con le braccia aperte e il cuore pieno..

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