9 maggio 2018

Su quel muro ci siamo noi.


Questo è il muro di casa nostra, quello che da giù porta su e viceversa. Fin da quando vedevo le planimetrie e questa casa era solo un disegno volevo che diventasse una raccolta di tutto quello che siamo, il nostro racconto, sempre lì a portata di sguardi.
C'è da dire che ovunque io vada porto a casa cartoline, stampe, foto. Che sia una mostra che mi è piaciuta, che sia un viaggio che facciamo. Ho scatole e scatole, per la gioia di lui, piene di cose così. Dei viaggi poi tengo davvero tutto, dai biglietti dei mezzi pubblici, a quelli dei ristoranti che mi sono piaciuti, a quelli di ingresso ai musei, ma questo è un'altra cosa.
Su quel muro ho appeso da subito tutto ciò a cui tenevo di più, modificandolo più e più volte in questi due anni che abitiamo queste mura.

26 aprile 2018

A te - versione 9 anni




A te che spesso mi sfuggi, che ti sento sgusciare via, come è giusto che sia.
A te che sei stato il primo, che hai cambiato tutto e che continui a essere una sfida. 
A te che sei un puntino lontano ma che ancora ti giri a cercarmi.
A te che hai scandito il tempo e l'hai accelerato.
A te, a quel tuo sorriso buono e a quel tuo grugno scontroso.
A te, alle tue cuffie nelle orecchie, alla tua voglia di amici, alla tua testardaggine, al tuo essere spesso e volentieri inaccessibile ma anche prevedibile.
A te che sai quando allungare la mano ed aiutarmi.
A te che a volte semplicemente non vuoi. E quindi alla me che si arrabbia. 
A te che mantieni delle tradizioni, come la doccia, che non vuoi mai fare e poi non vuoi mai smettere di fare.
A te che quando devi cavartela da solo lo fai. Alla me che vorrebbe salvarti da ogni dispiacere e ripararti da ogni pioggia ma che sa che non funziona così.
A te che sei molto più come tuo padre ma sai anche portare avanti un pò di me.
A te, che le parole non sono mai abbastanza.
A te che l'anno prossimo sono due mani piene.
A te che mi dimostri che in qualche modo ho fatto un buon lavoro.
A te, che sei sempre più tu.
A te, buon compleanno.

4 dicembre 2017

5 giorni a Tokyo


Ci sono viaggi che desideri fare da sempre. E poi riesci a farne un pezzettino. Ti rimane un gusto in bocca buonissimo e ne vorresti ancora e ancora, ma prima o poi ancora sarà.
Così è stato, ci siamo concessi una settimana a Tokyo, solo noi due, lui ci ha messo dentro un impegno di lavoro e io tutta la mia voglia di Giappone. Perchè se Tokyo sono riuscita a girarla molto bene, con una media di una ventina di km a piedi al giorno e altrettanti di su e giù dalla metro, ci sarebbero state ancora un sacco di cose da fare, vivere, vedere e godersi. E poi davvero, intorno a questa distesa di palazzoni e via vai di gente sono certa che ci sia un mondo incredibile, che prima o poi il Giappone intero me lo dovrò assolutamente assaporare.
Dei Giapponesi ho sempre amato la cucina e l'arte in particolare ed ero certa che sarebbe stato, anche se breve, un viaggione. Non mi sbagliavo.
Non vi posso raccontare Tokyo come se fossi una guida perchè sarebbe davvero difficile, molte strade le abbiamo prese a caso, molte altre non le abbiamo trovate quindi non sarei tanto affidabile. Una cosa è certa: Tokyo è da vedere ma è soprattutto da vivere, perchè è davvero diversa da tutto quello che conosciamo, lo è soprattutto nella gente, nei loro modi di essere e manifestarsi.
Ci vorrebbero tanti anni e tanti viaggi per comprenderla davvero e, anche per una come  me, che prima di andare in un qualsiasi posto compra guide, legge  e cerca di immaginarsi lì, Tokyo è stata davvero una sorpresa.
Noi ci siamo stati a metà ottobre, ha fatto un giorno di sole e caldo e uno di pioggia battente, per il resto il cielo era grigio, l'autunno era alle porte ed i suoi colori ancora timidi, insomma come da noi. Il nostro albergo era enorme e soprattutto altissimo, per cui arrivare in una camera al 32esimo piano e vedersi una distesa senza fine che Manhattan in confronto è un quartiere di periferia è un'esperienza che consiglio vivamente, anche se come me di solito preferite alberghetti più intimi e appartati.

23 novembre 2017

Buon compleanno a me


Mi mancano le parole. Ci sono mille mila cose che vorrei dire ma è come se non sapessi come si fa.
E' che non so spiegare. Non trovo il come.
Non è che non sono capace è che il tempo scivola via e le cose passano, cambiano ed eri appena riuscita a capire cosa e a tradurlo in un come che di nuovo si riparte.
Il tempo. Ecco, ancora e sempre, amore e odio. Mi manca per poter fare quello che voglio, ma forse qui è più una mancanza di aiuti e finanze nonchè di confusione su cosa si vuole, mi sfugge di mano troppo velocemente e di colpo è quasi Natale anche se ieri era inizio settembre, mia figlia non ha più un lettino da piccolina e mio figlio si arrangia sempre più. Soffro questo passare veloce perchè mi sembra di non avere il giusto tempo per fare. Per migliorare come madre, come persona, come tutto. Per imparare. Per nuovi progetti. E se da una parte faccio dall'altra perdo una mare di tempo a pensare al fatto che sono in ritardo.
Lo sono la mattina e non ho il coraggio di guardare maestre e colleghi in faccia quando mi presento sempre ultima, lo sono rispetto ad altri e alle idee, ci arrivo dopo e a volte non ci credo abbastanza, lo sono nel fare e soprattutto nel mantenere le promesse, lo sono nei confronti dei miei figli, delle loro richieste e delle cose che so mi mancheranno. Sempre in ritardo.

1 agosto 2017

E' sempre così, ogni anno per due settimane.


E' sempre così, ogni anno per due settimane.
Quella libertà data dalla mancanza di qualcosa di bellissimo ma che trasforma tutto il resto in uno sfondo. Quel brivido che solo l'essere soli sa dare, senza nulla a cui badare, con un fardello di responsabilità ridotto all'essenziale, con un tempo da riempire anche con il nulla.
E' sempre così, ogni anno per due settimane. Da sette anni.
Due settimane senza figli, il solito lavoro ma poi una fuori dall'ufficio la libertà totale d'azione.
Le birre in compagnia, le cene sul divano, il sesso quando ti pare, Lui tutto per me, il silenzio, la musica che dico io, il frigo vuoto, il cosa facciamo? boh usciamo e vediamo, le grigliate, il sonnellino, le danze scatenate, i concerti abbracciati, un'intera serie vista tutta d'un fiato senza nessuna cognizione temporale, l'orologio che serve poco, i cocktail, le amiche, quelle farfalle nello stomaco che fanno così ragazzina, quelle docce eterne e quelle domenicali a due, tutto quel piccante, messo su ogni piatto, i vestiti corti e le borsette piccole, dormire fino a tardi, prometterselo e riuscirci, fare colazione e tornare a letto, gli amici senza figli e le risate stupide, fino alle lacrime, quelli che arrivano a fine serata ma forse per loro è solo l'inizio, il sole che va giù e tutto diventa rosa, tu che ti dimentichi guidando di essere sola e dici a voce alta guardate che bello, non fare niente e non farlo per tutto il giorno, ballare di nuovo, cantare a squarciagola la canzone che ascolta sempre tuo figlio che tu critichi tanto e scoprire che la sai a memoria, di nuovo non avere voglia di fare nulla e poterlo fare, ah il lusso della pigrizia, un'altra birretta poi basta, ehi ciao, da quanto tempo, io sto bene e sapere che è la verità, l'amica del cuore, le lucine appese agli alberi e i mirtilli, il cielo caldo, la pioggia improvvisa, i programmi per l'estate prossima con la banda di amici che tanto non si faranno mai, Venezia su e giù, lo spritz, le polpettine, la città vuota e i bar pieni, il sentirsi viva, il sapere che è divertente perchè non è quotidiano, il tempo che passa sul volto degli altri e quindi anche sul tuo ma che non importa.
I miei figli non mi sono mancati poi così tanto. Non credo di essere così pessima ad ammetterlo, del resto quando ci vuole ci vuole.
Poi mi sono svegliata ieri mattina, sono salita su un treno e sono andata a riprendermeli.
Felice.

21 giugno 2017

mi lamento ancora, tranquilli.


Solo perché non si pensi che ho smesso di lamentarmi. Perché con l'ultimo post poteva sembrare.
Ho poco tempo quindi sarò concisa e e dei miei lamenti ne farò semplicemente una lista:

  1. Beh, la cacca, ne ho già parlato. Non ne posso proprio più. E proprio per questo ho deciso che non avrò MAI un cane, passata questa non raccoglierò più nessun escremento di nessuno.
  2. Sempre rimanendo in tema figlia: i capricci. Ultimamente tutto viene fatto capricciando. Una gioia.
  3. La nanna. Vi ricordate che vi dicevo che si dormiva? Beh da un mesetto l'incantesimo si è spezzato. Si alza sempre e solo lui, devo dirlo, però poi Lui è giustamente stanco e tutto diventa complicato.
    Il vero problema è l'addormentarsi. Se ho fatto un errore con i miei figli è questo: non insegnare loro ad addormentarsi da soli. Ed è anche una delle poche cose in cui si assomigliano tantissimo. Per addormentarsi ci vogliono, o io o Lui a turno, che leggiamo storie (e questo mi va benissimo) e che teniamo manine fino a quando non si addormentano. Con il primo non ci sono problemi, con Lei ci vuole almeno un'ora. Va bene un pò ma vi assicuro che un'ora al buio con la palpebra calante, il desiderio del divano e i pensieri che si affollano non è simpatico. Non serve dire che se provo ad uscire dalla stanza sono Tragedie.
  4. La mia settimana del mese che segna sempre la crisi di coppia del mese.
  5. I soldi. E qui metto un punto. Ma perché sembrano sempre meno dell'impegno? Ripeto, punto.
  6. Vorrei tanto stare con la mia migliore amica. Ma l'organizzazione, tutto il resto e la distanza rendono le cose quasi impossibili.
  7. I ghiaccioli. Non mi vengono buoni. Cioè, nemmeno i ghiaccioli. Ci metto il succo fatto con della super frutta raccolta con le manine, yogurt, zucchero e viene insapore. Lo faccio con solo il succo e sembra acqua colorata. Ditemelo, PERCHÉ.
  8. Le scuole chiuse. E il lavoro. Un'abbinata letale. Io e lui condividiamo un calendario talmente incasinato che è diventato il nostro unico argomento di conversazione.
  9. La malinconia per quella sensazione, quella della scuola chiusa. Io ho sempre amato studiare ma quella cosa lì, quando ti senti improvvisamente libero, leggero, che bella che era.
  10. Non apro il capitolo lavoro.

Passo e chiudo.