31 agosto 2016

E ancora un'altra estate passerà. [tanti ultimamente]

Come se niente fosse è già settembre. Ho già ricominciato a lavorare. Ho smesso per poco comunque. Ho lavorato tanto fra l'altro.
Ha fatto caldo, non caldissimo. Ha piovuto poco.
L'erba del giardino si è tutta seccata.
I lavori che dovevamo finire sono ancora da finire.
Però mangiamo fuori tutte le sere ed è bellissimo. La nostra casa è bellissima.
I soldi, non quelli che ci sono ma quelli che mancano, sono sempre un leitmotiv, anche questa estate.
Il mondo sembra sempre più fragile. Questo paese poi lo è veramente.
Ci sono stati cieli azzurrissimi e nuvole bianche.


Ci siamo stati anche noi due. Ci siamo goduti il tempo, questo giro parecchio, senza figli - grazie nonna - ci siamo amati, arrabbiati, allontanati, annusati, incasinati, abbracciati, rattristati, rallegrati, sofferti, ritrovati, calmati, rilassati, e di nuovo amati. Più o meno in quest'ordine.
Lui. E noi due insieme, così maledettamente belli e complicati.



Due sono anche gli anni che tra poco avrà Ada.
Che poi già due anni. Che fine ha fatto quella me che la cercava tanto?
Ma dove deve arrivare il tempo per andare così di fretta?
Che poi so bene in questi due anni quante volte ho desiderato che il tempo passasse, così da rendere le cose più semplici, più familiari. E contemporaneamente quante volte ho abbracciato e mi sono domandata come fosse possibile che fosse già così.
Ed è cresciuta una creatura pazzesca. Perchè mia figlia è così.
Testarda come nemmeno suo padre sa essere.
Dolce come solo un cucchiaio di marmellata di lamponi, quella che faceva mia nonna, sa essere.
Bella come l'estate e i suoi campi gialli.
Simpatica come avrei sempre voluto essere io. Antipatica proprio come me.
Prepotente e chiacchierona. E so che sto benedetto tempo mi porterà via questa lingua, tutta sua, in cui parla in continuazione. Perchè tra un anno lo so che sarò di nuovo qui al 31 di agosto a dire che il tempo passa troppo in fretta. Come sempre, ogni anno.




E passa anche per lui. Diventato un bambino diverso, anche se ancora un pò uguale a prima.
Il mio bambinone, che usa le mie magliette, che parte, va, ciao mamma, sta bene, anche senza me. Che è contro, contro tutto e tutti.
Il bambino con le cuffie. Perchè questa sarà per sempre  ricordata come la sua prima estate in musica. Lui, quelle quattro canzoni tra cui il titolo qui presente ne è una strofa, musica che è solo sua, perchè è giusto così, anche se mi sono tanto impegnata affinchè i gusti fossero un pò più di qualità. Che canta, si isola, balla e senza sentirmi mi sorride. Con la musica a palla nelle orecchie. Che l'adolescenza non è poi così lontana. Cara mamma, sallo. 
E poi rimaniamo finalmente noi quattro e camminiamo, camminiamo e saliamo, su, sulle cime delle montagne, e lui torna lui. Cammina, cammina e sale, su, sulle cime delle montagne e sorride. Chiacchiera, gioca, un pò sbuffa ma c'è. Lui quel bambino che mi piace così tanto.


Ci sono io, sono sempre io. Anche adesso che sarà settembre.
Io che scopro la montagna, le sue punte, i suoi prati, i suoi fiori che sanno di infinito, proprio come l'orizzonte del mare.
Io che anche quest'estate  ho girato il più possibile, così da placare il bisogno di dimostrarmi che sono libera.
Così è stata ancora Capraia, quell'isola, quel posto che mi ha rapita qualche anno fa. Proprio quando avevo una pancia enorme, quella pancia che tanto avevo aspettato e che era lì, ingombrante, tra gli scogli e l'acqua trasparente.
E poi la Liguria, sempre lei, che non cambia mai.
E poi la montagna appunto. Noi quattro e basta. Qualche mucca ogni tanto, i panini, e di nuovo fiori, prati, punte. E poi le olimpiadi la sera accoccolati sul divano. E io voglio fare pallamano. E io voglio fare pallanuoto. E lei che vuole fare le diagonali della Biles e noi che ridiamo di gusto guardandola.
Io che voglio cambiare, io che mi guardo e mi compiaccio di com'è e cosa c'è. Io che faccio e disfo, penso, penso, penso, penso. Come sempre troppo. O con poca logica per lo meno.
Io che lavoro, che voglio dare il massimo, che mi lamento, che potrei fare di più, che faccio bene e poi male e arrivano soddisfazione e delusione. Normale amministrazione.


E se rallento, faccio un respiro profondo e mi fermo, di colpo sorrido.
E' più semplice di quello che sembra.
Buon ri-inizio a tutti.


9 commenti:

  1. Buon inizio Cecilia! Altro che capodanno per le mamme...settembre e' la vera ripartenza!
    ....e' sempre bellissimo leggerti (dovresti scrivere più spesso eh!!!), rivedo in Ada la mia Teresa e sento nelle tue parole verso la "piccola" e il "grande", proprio quello che sento io e non saprei dirlo meglio di così, con le parole che usi tu!

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  2. Buon reinizio Cecilia! Le immagini sono splendide e parlano da sole!

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  3. Buona ripresa, foto stupende, elucubrazioni normali di chi è sempre in equilibrio su quel filo teso tra vorrei, posso, boh, realtà e ecc.BACI

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  4. Anche stavolta hai centrato il punto, e ancora un altro settembre passerà ;)
    Buona ripresa Cecilia.
    Francesca (ex down under)

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  5. Ciao questo post è bellissimo!
    buon inizio!
    A.

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