18 settembre 2012

Omaggio alla Siria

Lo hanno già fatto le nostre fedeli Wonder, Supermamma e The Yummy Mom attraverso le belle parole del suo coraggioso amico Andrea (grazie a te e a chi fa come te), ma la speranza è che qualcuno che non ha ancora dato il suo contributo passando anche di qui lo faccia.
Ognuno nel suo piccolo. E più siamo meglio è. Più ne parlano meglio è. Perchè se ne parla purtroppo troppo poco. Forse perchè è lontana, forse perchè è più facile parlare di calcio o di spread, forse perchè fa paura, forse perchè troppo concentrati solo su di noi.
Ma in Siria la situazione è drammatica. Da mesi.

Ho avuto la fortuna di fare un viaggio in Siria sei anni fa, l'anno in cui mi sono innamorata, l'anno in cui nel vicino Libano si combatteva.
Ho visto e in qualche modo vissuto i luoghi oggi teatro degli scontri, dove all'epoca la vita era tranquilla e ore si muore. Sono stata a Damasco, a Palmira, tra le sue affascinanti rovine; ad Aleppo e a Homs. E proprio queste ultime sono state particolarmente messe a ferro e fuoco.
Ad Aleppo ricordo di essermi cimentata in una partitella di calcio (si io!) con un gruppo di ragazzini che, oltre ad avermi giustamente derisa, avranno avuto al massimo 10 anni e che quindi ora, nella speranza che siano ancora in vita, hanno sedici anni. E probabilmente combattono, sicuramente hanno la morte negli occhi e la distruzione nel cuore. E un pensiero va alle loro madri. Perchè noi siamo madri fortunate, i nostri figli sono fortunati.
Ricordo la popolazione di Damasco che si organizzava per accogliere i profughi del Libano, che si apriva a loro, che offriva loro quel poco che poteva.
Ricordo la moschea di Omayyadi, un luogo magico, dove il caos delle strade e dei suk scompariva, dove nel suo cortile la gente si incontrava, si rilassava, si ritrovava, dove i bambini giocavano, ridevano, si rincorrevano. Un luogo di incontro, dove potevo accedervi solo se coperta dalla testa ai piedi e dove potevi vedere il giovane al cellulare e il vecchio che pregava per ore.
Ricordo l'effetto che mi hanno fatto le donne completamente coperte e quelle vestite da velina, sì perchè la Siria, a differenza di Iran o Iraq è uno "stato" laico ed è in teoria garantita la libertà di culto.
Ma la libertà non c'è più. Perchè se si spara sui civili, se si uccidono i bambini, se si impone il terrore allora non si è degni di condurre un paese.
Mi rendo conto che il problema sia molto più complesso di così.
E' una guerra civile.
E quindi fa schifo, come tutte le guerre.

DOBBIAMO FARE QUALCOSA.



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Ecco il mio omaggio alla Siria, a quel popolo che ci ha trattati benissimo, sempre con il  sorriso e con una semplicità unica:























ditemi che agite anche voi

6 commenti:

  1. Oltre al bello del contenuto morale del tuo post, come sempre foto meravigliose!

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  2. Che brava che hai aderito, secondo me dovrebbero farlo tutti i blog!

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  3. Il mio cuore piange, parlero' della siria xche' e' doveroso anche se non c'entra niente con il mio blog, grazie

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    1. brava, fallo anche tu, dovremmo parlarne tutti di più

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  4. queste foto sono un bellissimo omaggio, sì. e l'iniziativa è da sottoscrivere in pieno. un abbracio

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